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Dopo 20 anni dall'addio al Milan

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Torna Giussy Farina al timone del Verona

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Sono passati giusto vent'anni da quando il Milan arrivò sull'orlo della bancarotta e si costituì parte civile contro il suo ormai ex presidente. Era il dicembre 1985 quando la federcalcio accertò «irregolarità amministrative». Erano spariti sette miliardi, non si sapeva come pagare Hateley e il direttore amministrativo della società aveva chiesto un sequestro cautelativo per appena venti milioni di lire. Ci vollero un paio di mesi, ma nel febbraio 1986 cominciò l'era Berlusconi. Vent'anni dopo, rieccolo Giussy. Il Verona passa la mano, Pastorello esce di scena e al timone della società gialloblù passa appunto Farina, che con il Vicenza arrivò secondo alle spalle della Juve nel 1978. Dopo l'avventura col Milan, tanti anni lontano dal calcio. Il rientro stavolta dovrebbe essere cosa fatta. Lo sostiene lo stesso Farina, lo ha confermato attraverso un comunicato la società. Pastorello saluterà Verona il 30 agosto. Le parole sono quelle di Farina. Nei giorni scorsi avvocati e commercialisti di Farina e Pastorello sono rimasti negli uffici della società per quasi nove ore: l'obiettivo era arrivare ad una lettera d'intenti, alla quale farà seguito il 20 luglio un vero e proprio preliminare d'acquisto della società. Ma le nuvole nere sul Verona non sembrano dissolversi. Ad esempio la gestione tecnica del Verona resta a Pastorello. «Vero, ma sino al 20 luglio - precisa Farina». La città attende sviluppi, Farina già guarda al futuro del club.

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