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Il patteggiamento chiesto dal legale dei piemontesi fa vacillare le altre richieste dell'accusa di Palazzi

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Squalifiche, inibizioni, retrocessioni, penalizzazioni: ognuno, nel week-end più importante della storia del calcio italiano, cerca una via d'uscita per esorcizzare il teorema Palazzi. Tutti in fibrillazione per la decisione della Camera di Consiglio che durerà «non meno di tre giorni e non più di quindici» come affermato dal presidente della Caf. Ieri il collegio presieduto da Cesare Ruperto e composto da Michele Lo Piano, Giuseppe Marziale, l'ex procuratore della Figc, Carlo Porceddu e Mario Zoppellari, si è ritrovato alle 9,30 nella sala attigua all'aula che per sei giorni ha visto alternarsi incolpati e legali. Quello di ieri è stato il primo appuntamento, un briefing abbastanza breve perché i giudici sono rimasti riuniti solo fino all'ora di pranzo per ridarsi appuntamento stamattina. Le difese dei club coinvolti hanno attuato differenti strategie: la Juve, di fatto, ha patteggiato: l'avvocato Zaccone ha fissato la pena congrua nella retrocessione in serie B con sei punti di penalità da scontare nel prossimo campionato. Frase, questa, messa a verbale su richiesta dello stesso Cesare Ruperto. Gli altri clubs coinvolti hanno chiesto la piena assoluzione per non aver commesso il fatto. La Fiorentina ha utilizzato una strategia difensiva «tra le più intelligenti» a detta del Collegio giudicante. Il Milan, con l'avvocato Cantamessa, ha impiegato non più di centoventi secondi per illustrare la propria vicenda. Più articolato il sistema degli avvocati chiamati a difendere la Lazio: Gianmichele Gentile e Vicenzo Siniscalchi, partendo da una mera suggestione del procuratore federale, hanno cercato di dimostrare l'erronea tesi del teorema della Procura. Oggi con la finale della coppa del Mondo in programma questa sera, è stata presa una decisione unanime: si lavorerà fino alle ore 18.00. poi ognuno avrà il tempo necessario per raggiungere familiari ed amici e godersi la sfida tra Italia e Francia. La giornata di lunedì dovrebbe essere quella che porterà alle sentenze, anche se sarà necessario un intero giorno per la stesura delle stesse. Di fatto, la decisione della Caf ingloba anche quella della Corte federale: davanti al neo presidente Sandulli la difesa non potrà presentare testimoni o ulteriori prove: sarà un procedimento decisamente lontano a quello consueto, e gli avvocati potranno semplicemente contestare la sentenza di Ruperto. La Caf si muoverà con la massima accortezza, cercando di scongiurare qualsiasi tipo di ricorso al Tar da parte dei deferiti. Nonostante le assicurazioni del commissario straordinario Guido Rossi, ci sentiamo di ipotizzare uno scenario differente. La Fiorentina, qualora dovesse arrivare anche soltanto un punto di penalizzazione, tramite i propri legali, ha manifestato l'intenzione di voler presentare appello alla terza sezione del Tar del Lazio che si occupa dei ricorsi delle società calcistiche. Per l'illecito sportivo il regolamento federale non prevede alcun tipo di ricorso oltre il secondo grado di giudizio, ma qualora la società viola fosse privata del diritto di partecipare alla prossima Champions League, entrerebbero il gioco i diritti sportivi e si entrerebbe quindi in un campo economico. Difficile decifrare le intenzioni della gustizia sportiva, negli ultimi giorni spesso al centro di grosse polemiche. Tutte le attenzioni degli sportivi del paese, dopo la finale di questa sera, si sposteranno sulla sentenza di Ruperto: il presidente non può sbagliare, c'è in ballo la sua credibilità.

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