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Dalle stelle alle stalle

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La grande amarezza di Carraro: mi dispiace non esserci domenica a Berlino

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Ma domenica a Berlino lui non ci sarà: così ha deciso coerentemente con la sua scelta di autosospendersi. Nei progetti iniziali, Franco Carraro in Germania sarebbe stato il capodelegazione italiano e per nulla al mondo avrebbe disertato un appuntamento così importante. Invece si vede «costretto» a rinunciarci. «Purtroppo a Berlino io non ci sarò - conferma l'ex presidente della Figc - come membro della commissione organizzativa avrei avuto il diritto di andare, però nel momento in cui sono stato deferito dal procuratore federale alla Caf, mi sono autosospeso non solo da presidente della Figc ma anche dalle cariche internazionali. Per cui a Berlino io non ci vado, ed è una cosa che mi dispiace molto...». Le conseguenze dello scandalo ha travolto anche lui negandogli l'appuntamento che rappresenta l'aspirazione massima per un presidente federale: vedere la propria nazionale giocare una finale e lottare per il titolo mondiale. Anche perché appuntamenti come questi lui non ne ha mai mancato uno: «A Messico '70 ero presente - ricorda - c'ero naturalmente anche in Spagna '82 e nel '94 a Los Angeles». Come dire le ultime tre delle cinque finali mondiali cui l'Italia ha partecipato (le prime due, nel '34 e nel '38 sono troppo lontane). Stavolta, invece, la partita la vedrà da lontano. «Io a questa squadra sono affezionato» continua Carraro. La finale lo rende non solo contento, di più. «Sono felice...! La nostra è una buona squadra. Ma lo sapevo già, da come ci siamo qualificati e dai risultati delle amichevoli. Già allora vedevo che era un bel gruppo». Adesso in finale l'avversaria è la Francia. «Se è arrivata dove è arrivata vuol dire che in questo momento lo merita. Quello francese e quello dell'Italia sono stati due percorsi trasparenti». Carraro non lo dice, però questa finale se la sente anche un pò sua. «Ma una finale mondiale è di tutti gli italiani. E sono lietissimo che a Berlino ci sia il presidente Napolitano. Lui sa benissimo - conclude l'ex presidente federale - che questa finale è di tutti i milioni di tifosi italiani».

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