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I medici: «Il tempo lavora per la guarigione di Pessotto»

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Così, ieri ha reso l'idea di quale fosse la situazione spiegando che «siamo al primo quarto d'ora della ripresa e per certi aspetti il paziente conduce la partita due a zero». La prognosi resta riservata, ma le cose si stanno insomma mettendo bene perché «più passa il tempo e minori sono le possibilità che si possano presentare complicazioni». Nel frattempo, l'ex bianconero Paolo Montero continua a stazionare nel corridoio che immette al reparto rianimazione e la moglie Reana ringrazia appena può «tutti coloro i quali ci sono stati vicini, aiutandoci davvero molto». Si respira aria positiva, quindi. «Da sabato sera abbiamo cominciato a svezzare il paziente dal ventilatore meccanico - ha spiegato Donadio - il che significa che, pur rimanendo incubato e connesso alla macchina che lo fa respirare, una piccola parte del lavoro respiratorio la fa lui e la macchina lo segue: i suoi muscoli respiratori hanno ripreso a funzionare autonomamente e se la stanno cavando bene. Nel giro di qualche giorno, speriamo che il respiro possa diventare completamente autonomo». Nel frattempo, il paziente è uscito dal coma farmacologico e viene sedato con analgesici alternando momenti di veglia e sonno. Quando è cosciente, riesce a esprimersi a gesti riconoscendo le persone che gli sono intorno: «Prima di sabato, non eravamo in grado di dire se stringesse la mano coscientemente perché era soltanto vigile - ha aggiunto Donadio - adesso può invece eseguire ordini semplici e a tratti, durante le finestre di sedazione, muove gli occhi dando segnali di comprendere ciò che gli viene detto. Anche se si vedesse una lacrima, non significherebbe necessariamente pianto o commozione: al massimo potrebbe essere il dolore causato dall'abbassamento del livello dei sedativi». Frecciatina rivolta a chi ha voluto cercare lo scoop a tutti i costi nei giorni passati.

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