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Un gol di Henry stende il Brasile campione in carica

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Bleus in semifinale, irriconoscibili le stelle di Parreira

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I «Bleus», che in semifinale affronteranno il Portogallo, ancora una volta si sono rivelati la «bestia nera» della squadra sudamericana. Come nella finale del '98, infatti, hanno di nuovo la meglio gli europei che, grazie ad una partita praticamente perfetta sono riusciti ad affondare un'impalpabile Seleçao. La squadra di Parreira non ha mai dato l'impressione di poter giocare alla pari con l'avversario ed incredibilmente abbandonano il Campionato del Mondo solo appena ottavi. Considerate le non perfette condizioni fisiche di Emerson, Parreira sceglie un modulo più prudente con Ronaldo unica punta, supportato dal tridente delle meraviglie composto da Kakà, Ze Roberto e Ronaldinho. 4-2-3-1 anche per Domenech che lascia ancora in panchina Trezeguet, per poter schierare nuovamente Ribery e Malouda al fianco di Zidane e Henry vertice alto del rombo offensivo. Due squadre praticamente identiche sotto l'aspetto tattico, chiusa e compatta la formazione transalpina, per nulla scoperta quella sudamericana. Dopo un avvio con buon possesso palla brasiliano, col passare dei minuti la Francia prende convinzione ed appare più in palla. Ci sono pochi spazi e nella prima mezz'ora sembra di assistere ad una partita di scacchi con marcature e pressing da una parte e dall'altra ma nessuna occasione degna di nota. La Selecao dorme ma i «galletti» non riescono ad approfittarne nemmeno a pochi istanti dall'intervallo quando Medina Cantalejo concede due calci di punizione dal limite, non sfruttati dal destro di Zidane. Si va negli spogliatoi ed il pubblico fischia annoiato. La ripresa mostra una costante crescita dei «Bleus». Un pericoloso colpo di testa di Vieira sfiora l'incrocio, Henry segna ma è fuorigioco. I Verdeoro sono irriconoscibili: inesistente il movimento senza palla, mancano le giocate magiche di Ronaldinho, Kakà sbaglia tutto e Ronaldo è poco più di un fantasma. E' il preludio al vantaggio francese: 57', punizione di Zidane dalla trequarti mancina, clamoroso buco della difesa sudamericana e Henry, lasciato inspiegabilmente solo, fulmina Dida da due passi. L'1-0 lascia spazio all'incubo della finale di Parigi. Parreira capisce che è giunto il momento di cambiare ed inserisce Adriano al posto di Juninho tornando di fatto alle tre punte. La musica però non cambia perchè la Francia continua a macinare gioco e «Re Zizou», a deliziare con la sua danza. Scrosciano gli applausi per il campionissimo del Madrid che lascerà il calcio al termine della competizione. I transalpini giocano al gatto col topo e Ribery, prima di lasciare il posto a Govou, sfiora il raddoppio in un paio di occasioni. Entra Robinho per dare un po' di pepe all'attacco ma il Brasile si scopre ulteriormente e rischia il tracollo. Nemmeno Ronaldo, nel finale riesce ad evitare l'ennesima beffa contro una Francia straordinaria.

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