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«Vigilanza negli stadi a carico delle squadre»

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Amato ha espresso quest'intenzione ieri mattina dopo un incontro con il suo collega tedesco Schauble a Mosca in occasione della riunione tra i ministri degli Interni e della Giustizia. Proprio Schauble gli ha spiegato che in Germania la vigilanza dentro gli stadi è fatta da una vigilanza retribuita dai club mentre la responsabilità delle forze dell'ordine è limitata all'esterno. «Non è una cattiva idea. In termini anche di risparmio», ha sottolineato Amato e ha risposto con un «mò vediamo» ad un giornalista che gli diceva come alcuni suoi predecessori in Italia ci abbiano già provato ma senza successo. Il ministro degli Interni si è detto certo di poter contare sull'appoggio della ministro per lo sport Giovanna Melandri: «Giovanna, come si dice in italiano, è tosta...». È «condivisibile» l'idea del ministro Amato, di affidare a privati, pagati dalle società sportive, la vigilanza negli stadi. Lo afferma Filippo Ascierto di An. La proposta, ricorda Ascierto, «è gia stata analizzata nella precedente legislatura in commissione Affari costituzionali della Camera. In occasione della discussione sulla sicurezza sussidiaria fu proprio la sinistra a nutrire perplessità complessive sul provvedimento. Fa piacere — aggiunge — che il ministro Amato condivida una proposta di Alleanza Nazionale articolata nella trascorsa legislatura nel provvedimento di cui ero primo firmatario in materia di sicurezza sussidiaria». «Va anche ricordato — prosegue l'esponente di An — che la recente normativa sugli stadi ha avviato già il cambiamento, indirizzandosi verso gli steward di omologazione inglese e ora speriamo di completare con un modello efficiente, made in Italy. È essenziale recuperare migliaia di appartenenti alle forze dell'ordine impiegati nei fine settimana negli stadi e sottratti al controllo del territorio».

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