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La porta della Polonia sembra stregata ma i tedeschi passano in pieno recupero con Neuville

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La volontà di giocarsela fino in fondo visto che, già contro la Germania, nonostante la sconfitta, si erano intraviste alcune cose buone. Questi sono i pensieri che filtrano rispettivamente dai ritiri dell'Ecuador e del Costa Rica che si affrontano questo pomeriggio alle 15 ad Amburgo per la seconda giornata del Gruppo A. Se da una parte, infatti, c'è la ghiotta opportunità di staccare un biglietto per gli ottavi di finale, dall'altra c'è la voglia di non tornare a casa subito anche perché il team di Guimaraes non è poi apparso così malaccio contro i vice-campioni del Mondo della Germania. E proprio queste emozioni sono racchiuse nelle parole dei protagonisti. Per la squadra finora rivelazione del Mondiale parla il commissario tecnico Luis Fernando Suarez: «Sarà una partita completamente diversa da quella precedente, il Costarica è una squadra che può metterci più in difficoltà rispetto alla Polonia. Wanchope è pericolosissimo». Alle dichiarazioni molto caute di Suarez, risponde così il centrocampista costaricano Walter Centeno: «Per noi sarà una gara vitale. Sappiamo benissimo che quello che faremo contro l'Ecuador segnerà in un modo o nell'altro il nostro Mondiale». Venendo al campo sarà una sfida tra due attacchi molto veloci e imprevedibili: la coppia «castiga Polonia» formata da Delgado e Tenorio contro la pantera Wanchope, entrato nel mirino di alcuni club italiani tra cui l'Empoli, la Reggina e la Roma che già lo voleva ai tempi di Zeman. Fed. Ber.

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