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La Melandri: «Rossi restituirà credibilità al calcio»

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Sul processo sportivo: «Si sta indagando, ci sono tutte le condizioni per poter voltare pagina»

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Insieme con la richiesta di aiutare il calcio italiano a uscire dal suo baratro. L'abito chiaro, i sandali infradito bianchi, il viaggio in auto da Roma a Coverciano per salutare Lippi e gli azzurri mentre si allenavano sotto il diluvio ha catapultato il ministro dello sport in un clima completamente diverso. E non solo quello meteo. «Il calcio italiano ha due squadre in campo, in questo momento: quella azzurra al Mondiale, e quella capitanata da Guido Rossi: il governo è vicino a tutte e due. Impegniamoci tutti insieme a voltar pagina», le sue parole. È il senso del messaggio che la donna chiamata dal governo Prodi a guidar le politiche dello sport ha offerto anche agli azzurri, schierati in cerchio con le maglie ancora bagnate ad ascoltarla per il saluto finale, sull'erba di Coverciano. «Non voglio disturbare Lippi», aveva confidato Melandri al team manager azzurro al suo arrivo, entrando entro il recinto degli spogliatoi. Ma il ct si è staccato dall'allenamento, i capelli bagnati che lo rendevano ancor più simile al Paul Newman de «la gatta sul tetto che scotta», la stretta di mano al ministro, il fermo immagine della coppia di protagonisti più fotogenica di questo film del calcio italiano. Poi il ministro ha atteso che i giocatori finissero l'allenamento, seguendolo da bordo campo con Riva e il capodelegazione Abete, e quando i giocatori si sono avviati verso gli spogliatoi ha prima stretto la mano a Totti, poi si è fermata a parlare con tutti, al centro del semicerchio, come un ct. «Ci ha detto cose belle, ha voluto darci serenità - il commento poi di Lippi - Il governo ha molte cose da fare, ho molto gradito sia venuto a portare questo messaggio. È il segno che tutti ci sono vicini. La nazionale vuol far bene per coronare due anni di lavoro, e sappiamo che se sarà così, poi, anche altri problemi avranno un sapore diverso». Con l'augurio e il sostegno, dalla rappresentante del governo è arrivata infatti anche una richiesta neanche poi tanto sottointesa, la stessa fatta da Guido Rossi nel primo giorno di raduno a Coverciano: dare una scossa dal campo, ridare credibilità, aiutare a rifondare con i risultati. «Siamo qui per trasmettere calore, ci aspettiamo bel gioco e divertimento: la nazionale ci rappresenta nel mondo, dobbiamo uscire da questa situazione a testa alta. Facendo tutti la propria parte, ci si può riuscire». Con l'altra squadra per la quale Melandri tiene in queste ore. «È capitanata da Guido Rossi, l'uomo delle regole: è stato chiamato per ridare credibilità e onore a questo sport. In lui il governo ha piena fiducia e stima, nel rispetto del mio ruolo istituzionale e dell'autonomia dello sport. Qualcuno teme insabbiamenti? Ci sono procedimenti in corso della giustizia ordinaria e di quella sportiva - la replica del ministro - Lasciamo che faccia il suo corso. Dico che questo calcio deve togliere opacità e ritrovare trasparenza. Ci sono tutte le condizioni per voltar pagina». Per questo Melandri ha annunciato l'intenzione di intervenire sulle leggi che regolamentano lo sport italiano. «Prodi ha già inserito nel suo programma dei primi cento giorni la revisione della legge sui diritti tv - ha ricordato - Bisognerà fare il tagliando a parecchie norme». Infine, l'annuncio: Prodi ha scritto una lettera di sostegno alla candidatura italiana per Euro 2012, il cui dossier sarà consegnato oggi all'Uefa, a Nyon. Quella, però, è un'altra partita.

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