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McEwen allo sprint Pollack in rosa grazie a un «abbuono»

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Anche ieri a Forlì, nella tappa dedicata a Ercole Baldini (50 anni dopo la sua medaglia d'oro alle Olimpiadi di Melbourne), non si è sfuggiti alla legge dell'australiano, ancora una volta troppo più forte del resto della compagnia degli sprinter. Ma almeno stavolta festeggiano in due: Magic, come da copione; e anche Pollack, a cui l'ennesimo secondo posto porta in omaggio la maglia rosa, conquistata grazie all'abbuono di 12" e sfilata al compagno in T-Mobile Honchar. Proprio la T-Mobile ha mostrato le cose più interessanti, con il controllo effettuato sulla corsa (e il lungo inseguimento ad Aranaga, Edaleine e Matveyev, i tre fuggitivi di giornata), con un Ullrich che non si è fatto cruccio di mettersi in testa al gruppo tirando per chilometri e chilometri (lunga e tortuosa è la strada che conduce ad una forma fisica adeguata ai suoi rinnovati sogni di Tour), con una caduta ai 1500 metri (Kessler e Korff, senza conseguenze), con la bella e incompiuta rimonta di Pollack su McEwen al traguardo. Incompiuta, perché diversamente non poteva essere: Robbie fa la sua sparata ai 50 metri, poi chiude in calando e dà l'impressione di poter essere avvicinato da chi, alle sue spalle, va di progressione. E invece finora nessuno l'ha ripreso, non Pollack a Marcinelle e ieri, non Bettini a Hotton. Ci fosse stato ancora Petacchi, la storia sarebbe certamente stata diversa, ma il minestrone si fa con le verdure che ci sono, e sul fronte volate l'australiano non teme rivali. L'attenzione di tutti torna ora alla classifica, perché oggi e domani si affronteranno due frazioni in cui i candidati al successo nel Giro saranno chiamati all'azione. Oggi, nella Cesena-Saltara, saranno 237 km (la frazione più lunga del Giro) in cui il Monte Catria darà un primo scrollone al gruppo (a 99 km dall'arrivo), il Monte delle Cesane (a meno 40) lascerà in avanscoperta poche decine di corridori, la salita di Bargni ai 14 km potrà essere il trampolino per un gruppetto, e l'erta che porta all'arrivo di Saltara creerà in ogni caso una gerarchia da cui si ripartirà, domani, per l'arrivo in salita di Passo Lanciano. Il tema tattico qual è? Semplice: Basso è in vantaggio su Cunego, Simoni e Di Luca; e necessariamente questi tre uomini (per non dire di altri, come Sella, Scarponi, Rujano, che sono più indietro) dovranno attaccarlo nelle prossime due tappe, e attaccarlo a fondo. Perché ora si può, visto che poi verranno due tappe facili e un giorno di riposo in cui recuperare (al contrario di quanto avverrà nella terza settimana); e perché l'alternativa è che si arrivi a Pontedera e alla crono con Ivan che avrà la possibilità di infliggere distacchi rilevanti ai suoi avversari, e disporsi a correre in difesa l'ultima settimana. Basso come del resto Savoldelli, che farà presumibilmente corsa parallela con il varesino.

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