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Il Milan tenta il sorpasso in campionato dopo il ko in Champions

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Quella presunta spintarella al catalano Puyol, un contattino, ravvisato dal Signor Merk in maniera irregolare. Un errore che, fatalmente, ha segnato il destino del Milan in Champions, regalando la finale al Barcellona. Non che i blaugrana non l'abbiano meritata, ma Andriy Shevchenko ancora non ha digerito quell'episodio. «Puyol non l'ho nemmeno sfiorato. Anzi, scivolando, è stato lui a commettere fallo ai miei danni. La decisione di Merk è stata davvero inspiegabile». Non solo, ha praticamente decretato l'esclusione dei rossoneri: «Sì, ma usciamo a testa alta», osserva l'ucraino. Che, al rientro in Italia, assieme ai suoi compagni di squadra, è stato accolto tra gli applausi di una ventina di tifosi rossoneri, giunti alla Malpensa per sostenerli». Adesso, la squadra di Ancelotti avrà appena tre giorni di tempo per smaltire le tossine e per ricaricarsi psicologicamente. Ad attenderli, l'ultima fatica: la rimonta scudetto e la sfida interna con il Livorno. «Non possiamo che concentrarci sul campionato - spiega Sheva - cercheremo di vincere le ultime tre gare rimaste». Inutile dire che al Milan, da qualche settimana a questa parte (aldilà delle dichiarazioni ufficiali) si creda fortemente alla possibilità di sovvertire il pronostico di tutti: lo scudetto bianconero. Nel frattempo, dall'estero, giunge eco di una clamorosa notizia già sussurrata qualche mese fa in Italia. Secondo «L'Equipe» il Milan starebbe tentando di assicurarsi per la prossima stagione il portiere della Juve Buffon. Operazione che passerebbe attraverso il sacrificio il di Nelson Dida. Ma non sembra essere di tale avviso Adriano Galliani: «Buffon? Noi continuiamo con Dida». Quindi, una panoramica sui piani futuri: «Questo gruppo merita fiducia, siamo soddisfatti della stagione e della squadra, sicuramente faremo dei ritocchi ma non aspettatevi grandi colpi di mercato. Si parla tanto dell'età dei giocatori del Milan e poi si scopre che Frank Rijkaard ha messo un fresco campione come Eto'o a marcare il nostro Cafu».

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