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Rijkaard: sfida senza favoriti

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E le ultime due semifinali perse nel 2000 e nel 2002 sono state ancora più dolorose perché giocate contro Valencia e Real Madrid. Nei prossimi 8 giorni, però, Frank Rijkaard può cancellare tutto e ridare ai catalani una finale che manca dal 1994, quando il Barcellona di Cruijff venne preso a schiaffi proprio dal Milan. Fa meno paura del solito il Barcellona che è arrivato ieri a Milano: al Meazza mancheranno il talento di Messi e il genio di Deco, oltre alla pericolosità di Larsson e alla solidità di Xavi. Ancor più del solito, saranno Ronaldinho ed Eto'o le chiavi della squadra. Ma i blaugrana si presentano al Meazza con zero sconfitte nelle 10 partite giocate finora in Champions, con un record di 21 gol fatti e solo 4 subiti che danno l'esatta dimensione della forza di una squadra che sta dominando la Liga. Con l'eliminazione dalla Champions di Juventus e Chelsea, solo i catalani possono portare a termine una stagione da sogno tra le grandi d'Europa, visto che i punti di vantaggio dal Valencia sono ormai 11. Rijkaard ha sempre lo sguardo impenetrabile. «Non voglio parlare di favoriti: per la storia, per quanto ha vinto e per il fatto che gioca in casa, domani sarà favorito il Milan, ma sappiamo che ci sono due gare e quindi aspettiamo di vedere cosa succede». Giocare contro il Milan del suo amico Carletto Ancelotti «è sempre un piacere» e Rijkaard non può che riempire d'elogi la società del suo passato: «Il Milan ha grande esperienza e organizzazione tattica, con giocatori dalle grandi qualità individuali. Sono felice comunque di giocare la prima gara a San Siro». Poi una serie di risposte che danno l'esatta idea del personaggio Rijkaard: «L'assenza di Inzaghi? Cose che possono capitare. Come stanno Marquez e Motta? Piacerebbe saperlo anche a me. Shevchenko? Non mi preoccupa se gioca da solo, con 10 compagni sì».

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