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Con 12 punti nelle ultime 4 gare i giallorossi hanno buone possibilità di centrare l'obiettivo

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È il bilancio, pazzesco, di un campionato anomalo giocato a più velocità che rischia di rendere inutili 76 punti (la Roma ora è quinta a quota 64) per un posto nella massima competizione cotinentale. Lo scorso anno proprio Spalletti, aveva spalancato all'Udinese il palcoscenico dell'Europa che conta con «soli» 62 punti. Ora si ritrova costretto a lottare fino all'ultimo, ad altri livelli e con tutt'altra squadra, per ripetere il miracolo avendo già due punti in più dello scorso anno con quattro partite da disputare. È una Roma che gioca in modo esemplare, mostra tutti i progressi fatti con il nuovo tecnico che l'ha forgiata a sua immagine e somiglianza, ma che deve ancora mostrare la maturità giusta. Il black out di Palermo, dopo un primo tempo giocato alla grande, ha rispolverato gli spettri di Ascoli e dimostrato che c'è ancora da lavorare per poter dire di essere a posto. Mercato a parte. Lo ha spiegato lo stesso tecnico, imbufalito quanto perplesso a fine gare al Barbera: «Non sappiamo impostare la gara quando non c'è ne da attaccare, ne da difendere». Come dire, la Roma sa attaccare l'avversario, sa difendere il risultato all'arma bianca quando serve gettare il cuore oltre l'ostacolo, ma mostra di andare in stallo quando c'è semplicemente da amministrare. Lo ha dimostrato proprio contro il Palermo, al termine di una partita assurda. Primo tempo spettacolare, senza mai andare in affanno, riuscendo a cambiare la gara quando lo ha voluto. Per la Roma e per Spalletti tre gol in sette minuti sono sintesi migliore di qualsiasi concetto scritto. Poi, quando c'era da fare la cosa più semplice - ovvero gestire il vantaggio con tranquillità - i giallorossi hanno dimostrato il loro vero limite. La mancanza di cinismo, di cattiveria e forse anche un po' di immaturità dovuta a un età media, nonostante i nomi, piuttosto bassa. Ora i giallorossi devono fare quello che Spalletti aveva già chiesto loro alla vigilia del match col Palermo: vincerle tutte e potrebbe non bastare. Già, perchè la Fiorentina è di nuovo col naso avanti e non sembra intenzionata a far regali. Un punto non è molto, ma può essere abbastanza per un rush finale che si preannuncia infuocato e con un calendario che pende tutto dalla parte dei viola. Sabato all'Olimpico arriva la Samp, la squadra di Prandelli ospita l'Empoli: difficile pensare che qualcosa possa cambiare in meglio per la Roma. Poi i giallorossi andranno a Chievo, ma la Fiorentina farà visita a un Palermo che ha già fatto capire da che parte sta in questa corsa alla Champions. L'eliminazione dalla coppa Italia per mano giallorossa, ha scatenato le ire di Papadopulo e dei suoi. Ma chi l'ha detto che c'era un accordo non scritto, una sorta di gentleman agreement, che avrebbe consentito ai siciliani di andare in finale e ai romanisti di passare a Palermo in campionato? Spalletti vuole la coppa Italia, così come il quarto posto e di accordi non se ne parla: con nessuno. La domenica successiva la Roma giocherà in casa contro il condannato Treviso, mentre Prandelli al Franchi incontrerà la Reggina: e qui la giornata potrebbe complicarsi per i toscani che se la vedranno con una squadra che dovrebbe essere ancora in piena bagarre retrocessione. Quindi l'ultima giornata con la Roma a Milano contro il Milan e la Fiorentina a Verona col Chievo. Dipenderà molto dal cammino dei rossoneri in Champions e dalla finale di un Juve che sembra ormai cotta e che potrebbe regalare ad Ancelotti qualche speranza in extremis: comunque difficile. Insomma c'è poco da ridere per la Roma che proprio in quel secondo tempo a Palermo potrebbe aver buttato alle ortiche le sue chance per la Champions. Ora la strada è maledettamente in salita.

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