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Flaminio alla Lazio con 40 mila posti

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L'annuncio del sindaco Veltroni disegna un nuovo scenario. «Stiamo studiando l'ampliamento dell'impianto con la Sovrintendenza di Stato e con la famiglia Nervi, per farlo diventare l'impianto della società biancoceleste e del rugby». Nel giorno della presentazione della cittadella giallorossa, il sindaco ha illustrato la novità che investe il mondo laziale. Lo scoglio più importante, la resistenza dei Nervi, sembra sia stata smussata: l'ampliamento fino a 40 mila unità, con inevitabile ristrutturazione necessaria anche per consentire alla Capitale di non perdere il Sei Nazioni di rugby, permetterebbe al club di gestire l'impianto in concessione per un numero imprecisato di anni, secondo una formula comunque da studiare con la dirigenza biancoceleste. Il progetto includerebbe anche la possibilità di parcheggi sotterranei e ha raccolto subito il consenso dei tifosi, entusiasti al cospetto dell'idea prospettata dal primo cittadino. Più tiepida la società, che non si è espressa ufficialmente. Lotito, in passato, ha più volte esternato la volontà di costruire un impianto nuovo di zecca ma l'idea è stata nuovamente bocciata da Veltroni. «Abbiamo ribadito a più riprese il "no" a un terzo impianto a Roma ma c'è questo progetto per il quale avremo un nuovo incontro ai primi di maggio». Mercoledì, tra l'altro, il consiglio comunale aveva votato, contestualmente, un ordine del giorno che confermava gli impegni presi dal sindaco e dalla giunta a sostenere collaborazione e aiuto nei confronti della Ss Lazio per la realizzazione della cittadella dello sport, «in una zona da individuare». Tra le ipotesi, solo abbozzate, c'era quella relativa alla Nomentana. Lotito va avanti per la sua strada. L'interesse è per la cittadella inserita però nel contesto d'un nuovo stadio. Intanto attende le perizie del Tribunale di Tivoli per i diritti d'archivio, il Lazio Country Club, Formello e per il marchio. Con le rivalutazioni degli asset si intende coprire la perdita straordinaria dello spalmaperdite (pari a circa 127 milioni) e trarre le disponibilità per operare sul mercato con un buon margine d'azione. Si attendono le previsioni sul bilancio, ma stavolta la forbice sembra potersi alzarsi. Il titolo ha intanto guadagnato lo 0,48% e Chinaglia, dalle frequenze di Rsa, è tornato a parlare di Lazio: «Entrerò prima o poi nel club. La prossima settimana, forse, potremmo svelare qualche dettaglio in più sull'identità del gruppo interessato». Infine i piccoli azionisti, guidati da Lazio Investimenti, si sono infine affidati a uno studio legale per portare avanti la querelle con la Consob: l'organo di vigilanza non ha risposto alla richiesta ufficiale di chiarimenti inoltrata dai soci.

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