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La curva interista vuota al derby

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Come ha spiegato Caravita, capo storico degli ultras nerazzurri. «Vogliamo evitare nuove strumentalizzazioni. È una decisione forte perché tutti sanno come il derby ci tocca nell'intimo perché la voglia di tifare c'è sempre ma questa volta prevale la voglia di dare un segnale alle tensioni create». L'aggressione di Malpensa «ha influenzato questa decisione» ma non solo: «Dopo la disfatta di Villareal, vogliamo mostrare il nostro malcontento. Siamo stanchi delle vittorie inutili come Ascoli. Desidereremmo vittorie vere, importanti. I tifosi si sentono presi in giro, non c'è rispetto, per questo abbiamo deciso di disertare». Per Caravita, «è facile dire che gli altri tifosi sono bravi. Gli altri hanno vinto. Se fossimo primi in classifica, non faremmo come quelli della Juve. La delusione cocente c'è, esiste e deriva da quella partita. Il silenzio forzato lo riteniamo la cosa più giusta e senza eccessi». Per quanto riguarda le parole di Moratti, Caravita spiega che «lui è il primo tifoso e deciderà autonomamente cosa fare. Non sarà felice perché non saremo al derby, ma accetterà il modo in cui manifesteremo: in silenzio».

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