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Olimpiadi senza fioretto maschile a squadre

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È questa la decisione assunta dall'Assemblea della Federazione internazionale di scherma (Fie) a Taebaek City. Presenti in Corea solo 50 rappresentanti dei 121 Paesi affiliati alla Fie, oltre a 35 deleghe, le votazioni riguardanti la partecipazione delle squadre ai Giochi Olimpici di Pechino 2008 hanno dato i seguenti risultati: Squadre femminili: riammesso il fioretto, ammessa la sciabola, esclusa la spada. Squadre maschili: rimangono la spada e la sciabola, viene escluso il fioretto. Dopo Atene 2004, l'Italia potrà nuovamente schierare a Pechino il suo «dream team» femminile, ma dovrà rinunciare alla presenza della squadra azzurra di fioretto maschile che ha conquistato la medaglia d'oro ad Atene 2004. Furiosa la Federazione italiana di scherma. «Una giornata nera per la scherma italiana - commenta il presidente federale Giorgio Scarso - e non so se la responsabilità di non aver voluto dare le 12 medaglie alla scherma olimpica sia più della Fie o del Cio o di entrambi, ritengo aberrante la penalizzazione che è stata attuata». Nelle gare individuali di Pechino 2008, inoltre, nella spada femminile e nel fioretto maschile, ogni nazione non potrà schierare più di due tiratori. Ciò significa che il fioretto maschile italiano, con Salvatore Sanzo, Andrea Cassarà, Simone Vanni e Andrea Baldini, potrà portare a Pechino solo due fiorettisti e non più tre.

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