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di LUCA FALLICA LA DOMENICA della verità.

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Secondo Leandro Cufrè, fresco di centesima presenza in giallorosso e primo gol in campionato con la maglia della Roma, il prossimo turno sarà decisivo per la lotta Champions. «Non abbiamo fatto tabelle - racconta l'argentino - ma la prossima giornata sarà molto importante. Costringere la Fiorentina ad inseguire può essere un colpo negativo per il loro morale e un'iniezione di fiducia ancora maggiore per noi. Dobbiamo però fare attenzione al Lecce che è una buona squadra. Meritiamo di andare in Champions. La gara con i viola ha aumentato le convinzioni della Roma perché abbiamo fatto tutta la partita in salita». In questa stagione l'argentino è stato condizionato da problemi fisici. «Ci sono tante cose che succedono in un infortunio. Tanti problemi, anche non solo calcistici. Non è vero che ho la publagia, ho semplicemente subito una contrattura». La gara del Franchi la dimenticherà difficilmente. Cufrè ammette di aver segnato quasi per errore. «L'azione l'abbiamo confezionata io e Panucci che siamo due terzini e in quanto tali non dovremmo stare entrambi in una posizione così avanzata. La rete ho voluto dedicarla a mia moglie, che mi e stata vicina nei momenti difficili della mia carriera». Tra gli ostacoli che Cufrè si è ritrovato sulla strada uno ha un nome e cognome: Fabio Capello, l'allenatore che non lo utilizzava mai. «Il primo anno alla Roma mi ha dato fastidio non giocare per niente. Ma adesso è passato e di Capello non ho voluto e non voglio parlare, è l'allenatore della Juventus». In questo momento la squadra bianconera è molto lontana in classifica ma il terzino giallorosso non si pone limiti per il futuro. «Siamo tra le squadre che gioca meglio in Italia. Purtroppo abbiamo cominciato male. Ma il prossimo anno le cose saranno diverse e speriamo di lottare per lo scudetto. Personalmente mi auguro di rimanere per sempre alla Roma. La Nazionale? Sono in contatto con il ct e spero di andare in Germania».

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