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di ALESSANDRO AUSTINI CONTA solo la vittoria.

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Il tecnico toscano lascia da parte i calcoli e punta dritto ai tre punti. «Tra vincere o non perdere è più importante vincere. Un eventuale pareggio deve essere la conseguenza di un tentativo di vittoria fallito. Abbiamo fatto molto — spiega Spalletti — per arrivare a questo punto e la partita di domenica diventa un esame fondamentale. È una gara da tripla nella quale ci si gioca molto ma rimangono un numero di incontri che possono incidere parecchio. E il nostro calendario non è più semplice del loro». Secondo il tecnico giallorosso le due squadre, fino ad ora, si sono equivalse anche dal punto di vista del gioco. «Meriterebbero entrambe la Champions League. Non credo che domenica i viola abbiano più da perdere. Li ho visti giocare diverse volte: stanno bene a livello fisico e mentale e non mollano mai». La partita di domenica è anche lo scontro tra Spalletti e Prandelli, ovvero tra due filosofie di gioco piuttosto simili. «Prandelli mi piace, è una persona equilibrata in panchina e sa ragionare durante le gare. Mi fa piacere ritrovarlo come avversario perché vuol dire che le sue situazioni personali sono migliorate. Me lo ricordo quando era a Verona: chiesi delle cassette della sua squadra perché mi piaceva come giocavano. Il suo invito a Totti è stato una bella cosa (Prandelli ha chiesto al capitano della Roma di seguire la gara del "Franchi" a bordo campo ndr)». Per la difesa giallorossa il pericolo numero uno si chiama Toni. «Non so come giocheranno, davanti hanno tre attaccanti per due ruoli. Toni può essere decisivo, i numeri dicono questo. Ho avuto la fortuna di allenarlo quando era giovane, l'ho anche tenuto fuori diverse volte perché era alle prime armi, ma è diventato un attaccante completo. Non basta, però, bloccare Toni per fermare la Fiorentina». All'andata finì 1-1 e i giallorossi nella parte conclusiva della gara sfiorarono la vittoria nonostante fossero in inferiorità numerica. Era ancora la Roma di Cassano, che firmò l'assist per il gol di Tommasi. «Il pareggio fu un risultato giusto. Si può dire che anche da quella partita cominciò un certo nostro percorso». Un percorso che ha condotto la squadra verso il record. «A nessun altro riuscirà di vincere undici partite di seguito. Spero di ripetermi io l'anno prossimo su questa panchina». Spalletti ammette che da piccolo tifava per i viola. «Ho giocato negli allievi e nei giovanissimi della Fiorentina, ho fatto anche il raccattapalle. A Montespertoli ci sono tanti tifosi dei viola ma i miei amici veri ed i miei familiari tiferanno per noi». Lo scudetto della Roma di quest'anno si chiama quarto posto. E quello del futuro? «Ci sono tre colossi: Milan, Inter e Juve che hanno molte cose in più di tutte le altre. È vero che ad un certo punto abbiamo avuto un rendimento pari al Milan ma quel "certo punto" l'hanno chiamato record e un motivo ci sarà...». Stando ai voti dei quotidiani sportivi Spalletti è il secondo miglior allenatore dopo Capello. Una statistica accolta col sorriso dal tecnico giallorosso. «Non c'è niente da fare, gli arrivo sempre dietro...Ma la penso come Ancelotti: essere una seconda scelta va bene lo stesso». Per la società giallorossa Spalletti resta una prima scelta e la fiducia riposta nel tecnico potrebbe essere presto concretizzata con un rinnovo di contratto. Tra i progetti a breve scadenza dei dirigenti della Roma ci sono anche la valorizzazione dello stadio Olimpico e la costruzione della cittadella sportiva a Torrevecchia. In merito alla prima questione, è slittato alla prossima settimana l'incontro tra Rosella Sensi e il Presidente del Coni. L'ad giallorosso si è sottoposto ad un piccolo intervento chirurgico per la rimozione di un neo e ha dovuto rinviare l'appuntamento. Il progetto della cittadella sportiva, dopo l'ok della giunta, verrà sottoposto oggi all'approvazione del consiglio comunale. Un'approvazione che, per ragioni di natura politica, appare tutt'altro che scontata.

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