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di PAOLO AVESANI LO CHIAMANO il Presidentissimo.

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Per fare qualche esempio, il messicano Ruben Acosta, ai vertici della Federazione Internazionale Pallavolo (FIVB) da oltre vent'anni, è colui che ha voluto la World League e che ha «creato» il rally point system (il sistema di conteggio per cui ogni azione vale un punto e non c'è più il cambio palla ndr.). All'indomani della Final Four di Champions, il dottor Acosta si è recato nella sede della Federazione italiana. Ad accogliere quella che è, probabilmente, la prima visita di un Presidente internazionale ad una Federazione Nazionale, il Presidente della Fipav, Magri. Presidente, come è andato l'incontro con Acosta? «Direi senz'altro bene. Soprattutto ci siamo soffermati sui mondiali del 2010». L'assegnazione al nostro Paese di quella che, insieme alle Olimpiadi, è la massima manifestazione a livello mondiale sembrerebbe testimoniare una grande considerazione da parte delle Federazione Internazionale. «Le manifestazioni che si sono svolte in Italia, ultima in ordine di tempo la Final Four di Champions, hanno dimostrato come il nostro Paese sia all'assoluta avanguardia non solo dal punto di vista tecnico, con una Nazionale che è tra le migliori del mondo, ma anche a livello organizzativo e politico». Per quanto riguarda il futuro; Mondiali e che altro? «Con il Presidente Acosta cercheremo di costruire un piano per la realizzazione di un percorso proprio verso la rassegna iridata. La volontà è di creare una strada che dall'Europeo e dalla Final Four di Champions arrivi al 2010 passando per una serie di altre manifestazioni e di altri eventi». A ospitare la finale mondiale sarà, con tutta probabilità Roma. Qual è la sua posizione a riguardo? «Credo che il progetto-Roma vada in porto perché c'è la volontà di farlo. Le metropoli non possono che far bene alla pallavolo».

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