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Un impegno agevole ma solo sulla carta

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Il campionato impone alla Roma l'ennesima notturna della stagione, a occhio e croce una quindicina, un handicap non indifferente, in considerazione che quasi tutte sono state giocate nella stagione climaticamente meno favorevole. E dunque campi pesanti, umidità altissima, rischio di infortuni e di ricadute, tutti quei problemi dei quali un organico così ridotto non avverte l'esigenza. Anche se esiste un risvolto consolatorio, l'attenzione dedicata dalle televisioni a un bacino d'utenza considerato di grande importanza e meritevole di riguardi particolari in riferimento alle recenti imprese della squadra di Spalletti. Ancora un impegno soltanto all'apparenza agevole, prima della visita alla Juventus, con intermezzo della trasferta di Coppa Italia a Palermo. Il Messina ha appena vissuto un episodio fortunato, ma resta pur sempre a un punto dal terzultimo posto, che vuol dire Serie B. Salirà dunque all'Olimpico con la rabbia e la concentrazione feroce che sono da sempre segni distintivi delle formazioni abituate a battersi per la sopravvivenza. Con un solo punto nelle ultime due uscite di campionato e la poco fortunata parentesi europea alle spalle, il serbatoio della Roma comincia ad accendere qualche spia rossa. E magari non è proprio una disgrazia, anche se la mia tesi è comprensibilmente impopolare, che sia disponibile qualche pit-stop in più nel cammino che resta per concludere la stagione, obiettivo della quale rimane quel quarto posto che rappresenterebbe un autentico miracolo, specialmente dopo la forzata rinuncia a Francesco Totti. Sul piano tecnico il confronto di questa sera sembrerebbe improponibile, anche perché i siciliani lamentano le assenze, per squalifica, di tre protagonisti come Zanchi, Donati e Coppola, quasi tutto il centrocampo titolare. Però hanno ritrovato D'Agostino, un ex molto motivato: perché convinto, anche se in realtà ha fatto tutto da solo, di avere subito qualche torto a Roma. Spalletti ha almeno il vantaggio di non doversi arrovellare troppo, nelle modeste scelte che l'organico gli propone: dovrebbe esserci Curci, forse ancora Alvarez in attacco, Tommasi in panchina. Fossero differenti le opzioni, cambierebbe molto poco.

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