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L'uscita dall'Europa agevola Spalletti

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Il risultato dell'andata era tra i più sgradevoli, l'imposizione non soltanto di segnare ma soprattutto di non prendere gol. Purtroppo la strada, già in salita, si è fatta ripidissima dolo la prodezza di Hasselbaink, che almeno ha avuto, pradossalmente, il merito di allontanare subito lo spettro dei tempi supplementari, la situazione meno ideale in prospettiva del vicino incontro del campionato. Avesse avuto a disposizione una punta di ruolo, la Roma avrebbe potuto risolvere i suoi problemi, avendo avuto la forza e la capacità per costruire tutta una serie di occasioni da gol, purtroppo in minima parte concretizzate: sufficienti per una vittoria platonica, non per la qualificazione. Una grande delusione per i tifosi, la cui orale partecipazione all'evento, di per sé non così illustre, rappresenta comunque uno dei fattori positivi dei quali si era parlato. Ma non si può fare a meno di considerare, con sano realismo, che l'uscita di scena potrà confortare il lavoro di Luciano Spalletti, chiamato a gestire nell'ultima fase della stagione un drappello che l'infortunio a Chivu ha ulteriormente mutilato. Perché naturalmente gli impegni di metà settimana anche questo tipo di rischi presentano, quando non è possibile un accettabile turnover, quello che le squadre di alto rango e di organico numericamente e qualitativamente importante possono consentirsi. Dei tre fronti sui quali la Roma era costretta a battersi e a dilapidare energie ne sono rimasti due, alla corsa verso il quarto posto in campionato essendosi aggiunte le semifinali di Coppa Italia. Ma logicamente, e Spalletti lo aveva fatto chiaramente intendere senza tuttavia rinnegare il suo interesse per un ulteriore cammino in Europa, il piazzamento in campionato rimane la priorità da privilegiare; e da inseguire con convinzione, nonostante il calendario non incoraggi e le tegole continuino a piombare dall'alto, tra squalifiche e infortuni pesanti, come quello che costringerà il tecnico a fare a meno di un prezioso regista di difesa come Chivu. Ritrovata almeno la via della vittoria, inutile ma forse produttiva sul piano psicologico, la notturna con il Messina all'Olimpico potrebbe essere affrontata senza tremare, con la fiducia che ha ispirato le imprese recenti, così vicine al miracolo.

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