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Parte il Mondiale di Formula Uno: stamattina le prove libere in Bahrain

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Schumacher ridimensiona la scuderia di Alonso: non sono marziani

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«Tornare a vincere il mondiale è l'unico obiettivo di quest'anno». Lo ha detto tante volte, Michael Schumacher nei quattro mesi passati a preparare la stagione della riscossa ferrarista. Lo ha ripetuto ieri, con il campionato ormai alle porte. Oggi, con le due ore di prove libere in programma sul circuito nel deserto del Bahrain (due sessioni con inizio alle 9 e alle 12), ci saranno le prime risposte. L'analisi dei tempi fatti nei test invernali ha premiato Renault e Honda. Ma la Ferrari è vicina, e secondo il sette volte campione del mondo, anche la McLaren-Mercedes non è da escludere nonostante i problemi di affidabilità emersi tante volte in inverno. Dopo cinque anni, per la prima volta non avrà il numero uno sulla macchina. «Succede — dice Schumi — ma il mio spirito non è assolutamente cambiato. In Ferrari abbiamo lavorato durissimo per migliorare. E qui finalmente vedremo dove siamo arrivati». È pronta la Ferrari? «Avrei preferito aver avuto un po' più di tempo, però credo che alla fine siamo riusciti a sistemare tutto ed abbiamo anche più affidabilità». Certo è che Schumi non si sente secondo a nessuno. La prova? La risposta secca affibbiata a chi gli chiede «chi sarà davanti alla Ferrari?». «Riformuli la domanda, prego...». La sua visione del mondiale che si apre domenica è chiara: «I favoriti sono quattro squadre, con tutti i loro piloti. La lotta per il titolo non la vedo ristretta a tre-quattro nomi, ma a tutti e otto. Questo campionato sarà bello e interessante. E siccome lo vedo molto equilibrato, ci sarà da lottare per ogni singolo punto. Vincere le gare sarà importante, come sempre, ma stavolta più che mai conterà ogni punto. Non dovremo tornare in Europa rimpiangendo quello che potremmo aver perso». La Renault però ha il numero uno sul cofano e si presenta da favorita. «Penso che sarà forte come nel 2005. È ben preparata, ma non è un Ufo». A fare la differenza, rispetto al 2005, è la rivoluzione tecnica voluta dalla Fia: motore non più da 3 litri V10, ma 2.400 cc con 8 cilindri a V; ritorno del cambio gomme in gara; nuova aerodinamica; nuovo sistema di qualifiche ad eliminazione progressiva. Proprio le qualifiche erano state il punto più debole dello spettacolo negli ultimi anni. Soddisfatto della novità? «Direi che la domanda non è tanto per noi — replica Schumacher con un sorriso — quanto a voi dei media. L'unico motivo per cui la gente non dovrebbe capire il nuovo formato è perchè non sarete stati capaci di spiegarle. Speriamo di non dovere essere noi a spiegargliele». E per quanto riguarda il nuovo motore, Schumi è addirittura entusiasta: «C'è qualche differenza nello stile di guida che bisogna usare, ma a me piace di più il V8 perchè così telaio, gomme e motore sono più in armonia. Col V10 spesso non si poteva sfruttare la macchina davvero al massimo perchè bisognava pensare a gestire le gomme. Il V8 invece non le stressa così tanto e si può pensare a dare il massimo». Durante i test la Ferrari ha avuto problemi meccanici, legati alle vibrazioni del motore che mettevano in crisi la gestione elettromeccanica del cambio. «Abbiamo fatto tutto quello che avevamo programmato. È vero che nell'ultima fase di test il tempo non ci ha aiutato, ma per quello che dovevamo fare non ci ha disturbati più di tanto. La macchina si è dimostrata veloce sin dall'inizio ed ora abbiamo fiducia che sia anche affidabile». Oltre alla macchina, Schumi avrà anche un nuovo compagno. Dopo sei anni di convivenza con Rubens Barrichello, è arrivato Felipe Massa. «Spero — confida il nuovo pilota della Ferrari — di fare un gran campionato e di essere all'altezza del mio compagno di squadra. Qui mi trovo molto bene e la gente mi sta dando fiducia».

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