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Preoccupazione per gli effetti del derby sul gruppo Di Canio attende il rinnovo e in Australia lo corteggiano

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Perché oltre il risultato c'è quel corollario di effetti derivati che incidono sul morale e fanno aleggiare ombre sul futuro. La Lazio cerca di risollevarsi, ma è innegabile che la sfida col Chievo faccia paura più per il morale sotto i tacchi che per il confronto tecnico. Rossi l'ha capito e sta facendo più lo psicologo che il tattico: ieri l'allenamento è stato più confortante rispetto al test di giovedì. Segnali importanti da convogliare verso lo spareggio-Uefa di domani a Verona, cercando magari di scacciare le ansie per un domani pieno di incertezze. Lotito l'ha capito, ha raccolto informazioni, e stamattina è annunciato a Formello per caricare il gruppo. Cercherà anche, l'azionista di riferimento, una soluzione ai tanti quesiti insoluti. Si parte da Liverani, sempre più lontano dalla Lazio. Non è più solo una questione di cifre (l'ultima proposta da 3.8 milioni fino al 2012 non costituisce infatti l'unica discriminante negativa anche se la richiesta rimane pari a 4 milioni fino al 2011) ma di progetto. Il presidente cerca di trasmettere fiducia: «Ho un accordo col procuratore di Liverani. Adesso spetta al giocatore decidere». Il problema però è proprio quello: la volontà del regista (cercato sempre da Fiorentina, Roma e Torino), che si muove in antitesi rispetto alla volontà del club. L'ultima parola potrebbe essere scritta dopo un incontro diretto Lotito-Liverani ma le possibilità d'un rinnovo si sono notevolmente affievolite. Poi c'è il nodo-Delio Rossi: la società ora accelera per blindare almeno il tecnico. Ieri c'è stato un pranzo-summit tra il diesse Carlo Osti e l'allenatore. Anche in questo caso la difficoltà non è certamente legata a un discorso di natura economica ma semmai di prospettive. Non è escluso, perché questo è l'orientamento del tecnico, che il rapporto prosegua anche solo per un'altra stagione. Potrebbe essere quello il compromesso, anche se il club ha anche pensato a un'intesa pluriennale, proprio per gratificare il lavoro di Rossi e regalargli certezze a lungo termine. Così Lotito. «Sento tante chiacchiere su Delio Rossi: è vero, ci sono molte società che lo vogliono e premono, ma noi abbiamo con lui un progetto e un ciclo di rilancio. Lavoreremo insieme per il futuro della Lazio». Tra i club alla finestra, oltre alla Samp e all'Udinese (che però sembra virare decisa su Giampaolo), c'è anche il Napoli di De Laurentiis, che punta sulle capacità del romagnolo per costruire il rilancio in grande stile. La priorità resta la Lazio ma Rossi vuole vederci chiaro, cioè il più avanti possibile. Di Canio, un altro che il contratto in scadenza, vorrebbe molto meno: mettere un autografo su un rinnovo di una sola stagione per chiudere la carriera in biancoceleste. Intanto deve pensare a difendersi dal nuovo deferimento: i corteggiatori non gli mancano, perché oltre al Portsmouth sono tornati a farsi vive le sirene australiane. Lì c'è chi vorrebbe Paolo testimonial e in campo per un biennio, come l'imprenditore Carioti: il numero nove non ha preso in considerazione questa possibilità. Vorrebbe finire nella Lazio. Lotito vuole fissare l'appuntamento dopo il 30 aprile e intanto torna sulla sconfitta nel derby. «Pesa sul morale ma spero non si sentano i riflessi in campionato perché i nostri veri derby sono con Chievo e Livorno. Abbiamo altri obiettivi rispetto alla Roma. La Roma che ha vinto senza Totti è la dimostrazione che il collettivo prevale e vale più del singolo». Società: nella prossima settimana consiglio di sorveglianza. Ieri chiusura positiva in Borsa: +4,11%, titolo a 0,38 euro, scambiati 163 mila pezzi.

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