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La lista è pronta aspettando Totti

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Roba da stropicciarsi gli occhi dalla meraviglia, con quelle girandole di azioni, subito in gol due volte come nella più sfrenata delle fantasticherie. I panzer che risultano friabili e inconsistenti non è storia che capita tutti i giorni, con lo spento Ballack a vagare in mezzo al campo e la difesa presa a pallate dagli Azzurri proiettati verso il sedicesimo risultato utile consecutivo della gestione Lippi. Ma è tutto oro quello che brilla nel memorabile 4 a 1? Una quaterna in appena 57 minuti pare incredibile se rapportata a dodici anni di carestia nelle sfide contro i tedeschi, ultimo realizzatore Dino Baggio nel 1994. E allora toccherà al nostro commissario tecnico schivare il pericolo delle esagerate illusioni, nemmeno fossero diventati improvvisamente fenomeni gli "orfani" di Totti. Intanto va detto che l'organizzazione tedesca proposta da Klinsmann è troppo brutta per risultare credibile, con un tasso tecnico vicino al minimo storico e improponibile (a costo di licenziare il selezionatore che vive in California) fra cento giorni. Ne deriva la necessità di approntare una critica equilibrata, senza trionfalismi né osservazioni da inguaribili bastian contrari, spesso rintracciabili nelle variegate vicende del football di vertice. Lippi è testardo e fa bene. Vanta perfino l'approvazione di Bearzot, identico a lui nel magico 1982. Lippi procede ostinato per la sua strada, evitando di lasciarsi suggestionare dai consigli dei tanti commissari tecnici formicolanti nel nostro Paese. Questo bisogna ammettere davanti al più riuscito dei monitoraggi, parecchio simile agli schemi champagne esibiti nella trasferta olandese, quando erano impronosticabili i guai che stanno un po' modificando il profilo della nazionale italiana. Altrettanto opportuno è aspettare con fiducia il futuro senza lasciarsi ingannare in tempi di Quaresima dall'ultima Piedigrotta azzurra. Che ha dato ulteriore credibilità a un gruppo chiuso, dove al massimo potranno filtrare una o due novità, con buona pace degli esclusi Inzaghi, Lucarelli, Panucci, Liverani, Esposito e l'esule Cassano. Il signor Marcello effettuerà acrobazie esclusivamente per inserire prima o poi Francesco Totti, ma per il resto ritiene che sia pressoché finita la fase degli esperimenti, rappresentata da 63 convocazioni. Come dargli torto? Davanti ai tedeschi pure Zaccardo e Grosso, su cui esistevano perplessità, hanno funzionato alla grande, senza dimenticare la crescita esponenziale di De Rossi, che ha infilato il suo nome nel tabellino dei marcatori impreziosito dall'intero tridente. Insomma, proveniamo da una prova d'orchestra azzeccata in ogni dettaglio, dal risorto Buffon allo strepitoso Del Piero, rifinitore e realizzatore arrivato a un niente dal mito di Roberto Baggio. Valutazioni che potrebbero portarci a sopravvalutare qualcuno, mentre lo stesso Brasile a Mosca ha faticato a superare la Russia con un gollonzo di Ronaldo e la temuta Argentina è stata clamorosamente trafitta dai croati. Così, archiviata una nottata rose e fiori, baci ed elogi sperticati, tutto congiura per farci credere cose meravigliose sul nostro destino dal prossimo nove giugno. Sogni stupendi ci spingono a supporre che siano riproducibili le magie di 24 anni fa, sbocciate dopo molte lancinanti polemiche. Stavolta fioccano i consensi, anche se Lippi sa che bisogna vigilare e chiudere sempre fuori le feste. In fondo non è successo niente. Era solo un'amichevole e, passata la sbornia, bisognerà lavorare con profitto e scelte ispirate

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