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di LUIGI SALOMONE I GREGARI vanno in paradiso.

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Luciano Zauri e Ousmane Dabo vivono le ultime ore della vigilia del derby cercando di restare sereni per non perdere preziose energeie nervose. Del resto a caricarli ci pensa Paolo Di Canio che da almeno un mese assilla i suoi colleghi ricordando loro la data del 26 febbraio. Il difensore abruzzese confessa le sue sensazioni a alla trasmissione «Mondo Lazio»: «La tensione c'è, è chiaro, ma bisogna cercare di arrivare alla partita con la giusta carica per affrontarla nel modo migliore. So che i tifosi non mancheranno per starci vicino e sostenerci». Non mancano gli auguri per Totti costretto a stare fuori per tanti mesi dopo l'ennesimo fallo subito domenica scorsa: «Non sono riuscito a guardare le immagini — spiega Zauri — perchè fanno davvero impressione. Mi dispiace per lui e gli mando un grosso in bocca al lupo. Per quel che riguarda la questione degli interventi da dietro credo sia giusto punire chi li fa ma sarebbe giusto punire anche chi si lascia cadere a terra e poi si rialza per chiedere l'ammonizione, perchè è un comportamento molto antisportivo». In linea con allenatore e compagni, il terzino biancoceleste non si pone obiettivi per il finale di stagione: «Difficile dire dove potremo arrivare ma sicuramente con la squadra al completo possiamo battere chiunque anche la Roma di questi tempi». Sulla sua corsia giocherà Manfredini ma Zauri che si riprende il posto lasciato a Belleri a Firenze, non fa distinzioni: «Con Manfredini c'è grande feeling perchè è già da un po' che giochiamo insieme. Con Mauri l'intesa sta migliorando, mentre con Bonanni non ho giocato praticamente mai. In ogni caso sono tre ottimi giocatori». Una battuta anche sul rinnovo del contratto in scadenza nel giugno del prossimo anno. Zauri osserva con preoccupazione quanto sta accadendo ai suoi compagni: «Per ora sono tranquillo perchè manca un anno e mezzo alla scadenza del mio accordo ma qualche pensiero già mi viene. Se per il rinnovo di Liverani si stanno creando tutte queste storie e queste voci, anziché averlo già rinnovato, figuriamoci quando toccherà a me: firmeremo all'ultimo minuto». Intanto si concentra sul derby e ripensa al suo esordio in maglia biancoceleste con un pizzico di malinconia: «Fu contro il Benfica nei preliminari di Champions League, davanti a 50mila spettatori: una partita che rimarrà per sempre nella mia mente. Poi purtroppo le varie vicissitudini ci hanno portato ad un ridimensionamento ma quest'anno siamo partiti bene ed abbiamo una gran voglia di arrivare in alto». Anche Osmane Dabo (ieri intervistato da La7) è pronto per la notte del derby: «Non è una gara come le altre, vale Real-Barcellona. Nessuno di loro, una volta in campo, penserà al record di vittorie consecutive così come nessuno di noi avrà in testa la qualificazione in Uefa. Questa gara vale una coppa». Nelle sfide contro la Roma ha qualche ricordo bello, altri da dimenticare: «Il migliore è stato quello del 6 gennaio dell'anno scorso, il peggiore quello del gol di tacco di Mancini. Non meritavamo di perdere in quel modo, peccato. Di Canio? Sente la partita più degli altri come tutti i romani». Lui da francese cercherà di riportare la calma come il suo collega Dacourt: «Ci frequentiamo anche fuori dal campo, Olivier è un amico vero». Niente accenni al contratto in scadenza che la proprietà non sembra molto ben disposta a rinnovargli. Meglio concentrarsi su un derby che la Lazio vuole cercare di vincere per continuare a sognare l'Europa.

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