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Berbizier torna a Parigi da nemico L'Italia sfida la Francia

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Dal 1906, anno del primo test a Parigi contro gli All Blacks, ad oggi centinaia di giocatori hanno vestito la maglia dei Bleus e, tra loro, decine di campioni. Per la n. 9 erano molti i candidati attendibili, ma hanno scelto Berbizier. Secondo Villepreux: «Un vero capitano, un leader nato capace di interpretare il match alla perfezione senza bisogno di indicazioni dalla panchina. Una personalità di ferro con una missione: dimostrare di essere il migliore». Si spiegano anche così i progressi che gli azzurri hanno mostrato da quando Berbizier è il ct dell'Italia. Oggi (diretta tv su La7, ore 15) Pierre giocherà contro il suo passato, ma non mostra emozione, a cominciare dallo stadio: «Lo Stade de France è bello, ma la mia «casa» era il Parco dei Principi, qui non ho mai giocato...». Di fronte alla stampa Berbizier ostenta serenità: «Questa non è la mia partita contro la Francia, è la partita dell'Italia contro le coqs, ed io sono onorato di guidare gli azzurri». Anche il confronto a distanza con il ct francese che con la sua aria intellettuale da professorino appare lontano anni-luce dal Berbizier uomo di campo, sembra non interessarlo: «Perché la Francia è discontinua? Chiedetelo a Laporte». Per questo che potrebbe rivelarsi come il vero esame di laurea per l'Italia del nuovo corso il coach ha confermato la squadra che ha così ben figurato nei primi due, sfortunati, match contro Irlanda ed Inghilterra, con l'unica eccezione di Del Fava in luogo dell'infortunato Dellapè in seconda linea al fianco di Bortolami. Proprio i saltatori saranno protagonisti delle touche: «La conquista sarà una delle chiavi del match. Lasciare l'iniziativa ai francesi sarebbe un suicidio, quando hanno il possesso dell'ovale sono dolori». Berbizier ha poi elegantemente saltato l'argomento legato ad uno degli esclusi eccellenti dal XV iniziale: «Lo Cicero escluso? Niente affatto. Dobbiamo avere due prime linee di qualità, con Lo Cicero e gli altri in panchina abbiamo una possibilità in più». Bortolami, il capitano che ha appena firmato con il Gloucester per la prossima stagione, interpreta lo spirito della squadra: «Siamo gratificati dal fatto di giocare alla pari con alcune tra le formazioni migliori, ma ora è giunto il momento di lottare per il risultato, gli elogi fanno piacere ma non bastano. Abbiamo lavorato duro in settimana, siamo consapevoli delle nostre possibilità». Anche Laporte pare tenere in considerazione i pericoli del match di oggi se è vero che, dopo alcuni esperimenti, ha richiamato in servizio la vecchia guardia affidandosi ai veterani Castaignede, Lievremont, Magne e Ibanez che al fianco di Traille e del capitano Pelouse cercheranno di allontanare gli spettri che si aggirano attorno ai galletti dopo le prime altalenanti prestazioni.

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