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«Mi sono sentito subito a casa Il 5 maggio? Ero in campo e giocai da professionista»

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Un salto senza traumi, insomma, il suo da Roma a Milano. «Ho provato bellissime sensazioni — dice il brasiliano — sono stato accolto bene, ho trovato anche diversi compagni con cui ho già lavorato a Roma». Poi i ringraziamenti: «Sono arrivato in un grande club, qualsiasi giocatore vorrebbe giocare in una società come l'Inter. Sono qui grazie agli sforzi che la società ha fatto dopo una serie di trattative andate male. L'Inter ha dimostrato una grande sensibilità nei miei confronti prendedomi subito anzichè aspettare giugno, quando avrebbe potuto prendermi a parametro zero. Comunque la cosa più importante è che adesso sono qui, farò di tutto per ripagare gli sforzi fatti per me». Ci vorranno però ancora un paio di settimane prima di vedere il Cesar nerazzurro all'opera: «Ho avuto tanti problemi personali e fisici che mi hanno bloccato un pO' — spiega lui — spero di potermi allenare bene e di poter trovare al più presto la forma migliore. Sto lavorando per farcela nel più breve tempo possibile, l'obiettivo è tornare a disposizione di Mancini in un paio di settimane. Ora devo solo pensare a dare il massimo». Sul ruolo, carta bianca a Mancini: «Quando tornerò in forma e sarò a disposizione dell'allenatore dovò solo pensare a fare il massimo. Per il ruolo deciderà poi il mister». Numero 31, Cesar spiega la sua scelta: «Perchè dopo un anno e mezzo la trattativa si è conclusa il 31 gennaio e poi perchè ho 31 anni». Impossibile non tornare sul passato, sul tristissimo 5 maggio 2002 della storia interista. In quella Lazio che battè la squadra di Cuper c'era anche Cesar... «Sì, ero in campo il 5 maggio ma ho giocato una partita e basta. Sono un professionista e gioco per la maglia che ho», taglia corto lui. Che ebbe anche un duro scontro con Materazzi nell'infuocato dopo gara. Ma è passato del tempo... «Non ho parlato di quella partita con i miei nuovi compagni ma non credo sia neppure il caso. Sono stato accolto bene qui all'Inter, anche perchè sono un professionista». Però saputo dell'arrivo di Cesar, capitan Zanetti ha rievocato quella fatidica partita... «No, ho parlato con Javier e le sue dichiarazioni sono state mal interpretate. Ma è chiaro che entrerò con rispetto in questa squadra». Infine gli obiettivi: scudetto, Coppa Italia o Champions? «Vincere non basta mai. E non è detto che non possa accadere di vincerli tutti, noi dobbiamo comunque rimanere concentrati, fare il massimo sempre. Con la concentrazione e con la grinta si può arrivare ovunque. Noi dobbiamo pensare ad andare avanti e far bene».

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