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Tusek superlativo La determinazione degli ex Bodiroga e Sconochini Hawkins devastante

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Fosse andato a referto anche l'esordiente Chiminello la serata di gala della Virtus Roma al Forum avrebbe assunto i contorni della perfezione. Sfiorata, anche se Pesic troverà nella sua meticolosa pignoleria mille cose che non lo soddisfano. Ma la sua creatura, ora che è arrivato con Ekezie l'atteso pinnacolo vicino a canestro e soprattutto gli infortunati hanno ripreso il loro posto avviandosi alla forma migliore, ha lanciato un chiaro messaggio al campionato. L'allegra macchina da canestri messa su dal mentore serbo, con la sua ricetta di lacrime e sudore, sta cominciando ad oliare sempre meglio i meccanismi. Vlado Ilievski ha cominciato a scacciare via le titubanze d'inizio stagione. Lui è uno dei sei ad aver scritto più di 9 punti a referto, accompagnato in questa classifica della prosperità da Tusek (22 punti, 8 rimbalzi) il migliore, Bodiroga, letale nella prima decisiva fase della partita, Hawkins, devastante nella sua fisicità, la quercia Ekezie e Hughito Sconochini. E proprio il gaucho è lo specchio di una squadra che inizia a crederci. 40' di panca martedì in Francia, primo cambio dalla panchina a Milano, contro la sua ex squadra. Pesic è un fine psicologo ed i fatti gli hanno dato ragione. Perchè Sconochini è stato una indiavolata tarantola in difesa, ferendo poi con canestri pesanti. Dopo il 3-2 iniziale, Hawkins ad aprire e Shumpert di replica, l'8-8 è stato l'ultimo momento di equilibrio. Poi Roma ha cominciato a scaldare i motori prima dell'accelerata definitiva. Un pò di elastico (+7, 12-19, poi 21-24 al 10') perchè Milano, ferita ha provato a rispondere con i tiri pesanti di Calabria e Shumpert e qualche sgomitata sotto le plance che hanno prolungato l'agonia biancorossa. 42-47 all'intervallo lungo, ma dagli spogliatoi Pesic ha rispedito in campo una squadra che fisicamente ha travolto gli avversari. Dieci minuti di difesa che sono stati un clinic: linee di passaggio negate, raddoppi, trappole sui palleggiatori che davano le spalle agli avversari. Saranno 27 i palloni sottratti alla fine da Roma. Se non è un record poco ci manca. E quando Lardo, ormai alle corde come la sua sbandata squadra, ha provato la carta della zona la Virtus invece di battere in testa come in passato, ha preso il largo. Merito di una tripla di Righetti ed una di Tonolli. Roma non s'è impietosita davanti alla storica avversaria. La Virtus di oggi ha voluto punire sgarbi passati e Pesic s'è voluto prendere la sua rivincita verso i saccentelli che stazionano dalla linea gotica in sù chiedendo ai suoi di non mollare. +25 raggiunto un paio di volte, prima della chiusura sull'81-104. Contestazione per l'Olimpia, sorrisi e certezze cementate per la Lottomatica. Che tornerà in campo, sabato prossimo a Reggio Emilia con l'intenzione di non fermarsi più. L'impresa è valsa anche le dolci parole del sindaco-tifoso Veltroni. «È stata una partita meravigliosa, un grande successo per tutta la città. Un capolavoro attico, come a Le Mans, dei tecnici e dei giocatori. Complimenti a loro ed al presidente Toti. Ora non bisogna fermarsi».

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