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Italia, valanga rosa in Australia

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Filippo Volandri ed Andreas Seppi avevano raggiunto due semifinali, il primo battendo il russo Davydenko, il secondo superando l'australiano Hewitt e ci si chiedeva se fosse cominciata una nuova era per il nostro povero tennis. Purtroppo il primo severo esame non ha dato risultati confortanti, almeno per quanto riguarda il settore maschile perché alla conclusione del secondo turno non abbiamo più un giocatore in gara. Infatti Volandri e Seppi erano usciti al primo turno mentre ieri, pur giocando due buone partite, si sono fermati Davide Sanguinetti e Federico Luzzi, battuti entrambi da giocatori più forti. Sanguinetti, che per sua stessa definizione sta vivendo una seconda giovinezza, avrebbe probabilmente battuto il gigante bielorusso Max Mirnyi se fosse riuscito a trasformare uno dei due set point che ha avuto nel quarto set, perduto per 10 a 8 al tie-break. In quanto a Luzzi aveva di fronte l'argentino Guillermo Coria, sesta testa di serie, e la sua poteva sembrare una partita impossibile. Invece, pur perdendo alla fine in tre set, il giocatore di Arezzo può recriminare su un paio di set point mancati nel primo set ma è stato comunque bravo a rimanere in partita negli altri due set. «Ho fatto troppe cazzate nella mia carriera — ha detto alla fine — vorrei riprovarci ma ho bisogno di stare bene perché l'anno scorso mi sono trascinato qualche acciacco per alcuni mesi». Luzzi, che ha 26 anni, avrebbe potuto compiere una carriera importante perché non gli sono mancati talento e personalità ma, come lui stesso ammette, ha fatto troppi errori. Speriamo che non sia troppo tardi. Per fortuna che abbiamo le ragazze, come del resto sto scrivendo da qualche anno a questa parte. Per la prima volta nella storia del nostro tennis ci sono cinque italiane al terzo turno in un torneo del Grande Slam. Ieri Flavia Pennetta ha letteralmente dominato la slovacca Martina Sucha lasciandole solo tre giochi. Ha invece faticato più del previsto una nervosissima Francesca Schiavone che ha dovuto lottare per tre set per venire a capo della colombiana Catalina Castano. A questo punto per la Schiavone c'è la concreta possibilità di arrivare ad incontrare Kim Clijsters, la seconda testa di serie negli ottavi di finale. Le basterà battere la spagnola Sanchez Lorenzo che le ha usato la cortesia di eliminare la tedesca Groenefeld che, almeno sulla carta, sarebbe stata un'avversaria più pericolosa. Il quintetto rosa è stato completato poi da Roberta Vinci che ha battuto la francese Marion Bartoli, classificata ventun posti davanti a lei. La ragazza di Taranto ha iniziato benissimo (4 a 0) poi si è fatta quasi raggiungere ma ha comunque vinto il primo set per 6-4. Nel secondo ha sbagliato troppo subendo la solida regolarità della sua avversaria e quando l'incontro è stato sospeso (il regolamento prevede 10 minuti di intervallo in particolari condizioni climatiche) ho temuto che Roberta non ce la potesse fare. Invece è tornata in campo decisa a comandare il gioco, ha sciupato un match-point sul 5 a 2 ma ha chiuso poco dopo assicurando al nostro tennis un record nazionale e quasi un primato perché solo la Russia, con sei giocatrici al terzo turno, ha una presenza più importante della nostra. L'abbondanza italiana mi lascia solo due righe per dire che Federer sembra sempre più imbattibile e che Mary Pierce, che qui aveva vinto il suo primo Slam nel 1995, è stata eliminata.

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