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di DOMENICO LATAGLIATA KITZBUHEL? Come il Gran Premio di Montecarlo per un pilota di Formula Uno.

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Una tradizione consolidata nel tempo che è andata acquistando fascino gara dopo gara, stagione dopo stagione. Fin dalla prima edizione della Coppa del Mondo di sci alpino, nel lontano 1967, la tappa di Kitzbuhel ha infatti sempre rappresentato la punta di diamante del circo bianco, l'evento più atteso, apprezzato e seguito. Tutto rende le gare estremamente affascinanti: il bellissimo paese medievale, la difficilissima Streif, il pubblico che arriva da tutto il mondo. E il trofeo dell'Hahnenkamm da consegnare al vincitore della combinata: in pratica, una laurea in polivalenza che Aamodt, naturalmente al via anche domenica, si è già aggiudicato ben quattro volte. Lo scorso anno, a causa delle cattive condizioni atmosferiche, la combinata non si disputò: l'ultimo vincitore risulta quindi essere Bode Miller, che nel 2004 precedette Raich e Kjus. E, se l'americano confermerà anche domenica di avere intrapreso una strada nuova rispetto alle stravaganze e alle pazzie di qualche settimana fa, ecco che proprio lui diventerebbe il favorito numero uno. Sarà in ogni caso un weekend lungo, che inizia oggi con il superG (l'anno scorso: Maier davanti a Rahlves e Strobl), proseguirà domani con la discesa (saltata dodici mesi fa: l'ultimo vincitore è quindi Eberharter, ormai ritiratosi) e, domenica, vedrà di scena anche gli slalomisti puri. Tra i pali stretti l'anno scorso vinse Pranger, austriaco che recentemente non ne ha azzeccata una e che si trova davanti a una delle ultime possibilità per guadagnarsi il pass olimpico: naturalmente il favorito numero uno è Giorgio Rocca, cinque successi e il primo podio in Coppa del Mondo conquistato proprio a Kitz il 24 gennaio 1999 dietro lo sloveno Kosir e lo svizzero Plaschy. Sullo storico pendio del Tirolo austriaco, la squadra italiana è stata capace di conquistare quattro vittorie e complessivamente ventotto podi: sul gradino più alto sono saliti Piero Gros (slalom, 1975), Alberto Tomba (slalom, 1992 e 199 e Kristian Ghedina (discesa, 1998). Proprio quest'ultimo ha dato spettacolo sulla Streif nel 2004, con una spaccata sull'ultimo salto, a 135 km/h, entrando direttamente nella leggenda e facendo impazzire di entusiasmo le migliaia di appassionati assiepati lungo lo schuss finale. L'ultimo piazzamento appartiene invece ad Alessandro Fattori, secondo nel superG del 2002. Oggi, come detto, saranno proprio i supergigantisti a sfidarsi per primi sperando anche che le condizioni atmosferiche siano in miglioramento: anche la prova cronometrata di libera che avrebbe dovuto svolgersi ieri è infatti saltata a causa della fitta nevicata del giorno precedente che ha impedito agli organizzatori di sgombrare la pista.

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