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Giallorossi all'Olimpico con la Reggina in cerca del quarto successo consecutivo

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Con la Reggina allo stadio Olimpico si apre un girone di ritorno che inizia con i migliori auspici. Ma il tecnico fa il pompiere, cercando di attenuare entusiasmi e voli pindarici che possono risultare deleteri. «Abbiamo vinto solo qualche partita. E' presto per esaltarsi, ora dobbiamo solo far tesoro di quello che siamo riusciti dimostrare, ben sapendo che c'è molto da migliorare. Fa piacere aver battuto il Milan, mi rende più tranquillo il fatto di vedere la gente contenta. Però non bisogna abbassare la guardia». Ieri pomeriggio ha salutato il presidente Sensi, arrivato a Trigoria per seguire gli allenamenti. De Rossi ha fatto capire che il vero valore aggiunto della Roma attuale è proprio l'allenatore di Certaldo. «Si vede che fa confusione in campo e fuori. Scherzi a parte, probabilmente Daniele voleva dire che siamo sulla strada giusta. I ragazzi sono stati bravi a creare i presupposti giusti per far gruppo, li vedo compatti in campo e fuori». Nella gestione della squadra ha attraversato qualche momento difficile, ma questo assetto con cinque centrocampisti e una sola punta ha portato solidità e sicurezza. «Grandissime difficoltà, infortuni a parte, non ne ho incontrate. Forse ho perso qualche settimana a cercare soluzioni diverse, non dando una fisionomia ben delineata alla squadra». Contro i calabresi sarà più difficile rispetto alla gara con il Milan. Solo un paradosso? «Sarebbe un errore avere una concentrazione diversa. Loro sanno che stiamo bene, avranno visto la nostra partita di domenica e non concederanno spazi, senza tentare di vincere subito come il Milan. Ci potremmo scoprire di più e questo sarebbe pericoloso. La Reggina ha un allenatore molto bravo: Mazzarri ha fatto bene in tutte le squadre in cui ha lavorato. I calabresi hanno elementi come Tedesco, Cozza e Amoroso che dovremo esser bravi a controllare». Non vuole sentir parlare di zona Champions League, per non perdere di vista il presente. «Penso che i ragazzi abbiano imparato che conta il quotidiano. Se smettessimo anche solo una settimana di allenarci con l'intensità di adesso, dopo un mese ci sarebbe un crollo». La chiave del match come nella gara di andata può essere Mancini, un protagonista ritrovato. Il brasiliano potrebbe partire da sinistra, nella zona in cui si è rivelato uomo partita con il Milan. «Ha sofferto per l'infortunio, ma adesso sta lavorando bene, lo vedo interessato e partecipe. Amantino è un valore aggiunto, potrà essere di grande aiuto per la Roma. E' un ragazzo intelligente, ha capito bene quello che deve essere il suo comportamento». Oltre a quello del campo, resta il rebus legato al contratto. «Sono valutazioni che spettano alla società. Pradè sta lavorando bene, la situazione è sotto controllo e sono convinto che Mancini sia un grande calciatore e dei grandi calciatori è meglio non privarsi». Pizarro non gioca mai all'Inter, Iaquinta coinvolto nella crisi dell'Udinese. Spalletti non ha comunque rimpianti di non averli a disposizione. «Con loro avremmo una classifica peggiore. I giocatori che ci sono ora non sono inferiori, questi giochini lasciano il tempo che trovano». In pieno inverno, si continua a giocare con temperature polari e su campi di gioco ghiacciati. Spalletti indica la soluzione da seguire. «E' un problema soprattutto per chi non ha un organico ampio e trova difficoltà ad affrontare tanti impegni consecutivi di notte. Ci vorrebbe una sosta prolungata a gennaio, un'altra breve dopo la fine del campionato e d'estate giocherei in notturna, accorciando la lunghissima pausa estiva». Formazione con qualche possibile novità nel 4-2-3-1 visto all'opera contro il Milan. Bovo potrebbe sostituire Chivu (anche ieri il romeno non si è allenato a pieno regime), con l'altro ballottaggio a centrocampo tra Tommasi, che affiancherebbe così De Rossi come mediano, e Aquilani, non al meglio per problemi di vesciche. Anche stasera la Roma giocherà con lo sponsor Italease: l'ac

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