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Cesar invia il certificato Fuori fino al 13 gennaio Telefonata con Lotito

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Ieri è arrivato a Formello il certificato medico del brasiliano: stop fino al 13 gennaio, poi nuova visita chiamata a sciogliere le riserve sulla data del rientro a Roma. Con la certezza che le parti siano lontane distanze siderali, nonostante nella serata di giovedì il giocatore abbia chiamato Lotito. Il presidente attende un chiarimento ma dopo le dichiarazioni al vetriolo rilasciate dal Brasile il divorzio rappresenta l'ipotesi più credibile. La Lazio si aspetta che Cesar porti una soluzione e si congedi con sei mesi d'anticipo. È diversa però la prospettiva del giocatore, che è in scadenza di contratto e sembra orientato ad attendere luglio. «Prima di quella data non prenderemo in considerazione eventuali ipotesi di rinnovo con la Lazio», ribadisce dal Sudamerica il manager del laterale, Gilmar Rinaldi, che poi specifica. «A oggi mi sento di escludere che Cesar si muova a gennaio. L'Inter? Negli ultimi giorni invece non ho ricevuto segnali. È tutto fermo». Insomma calma piatta. La Lazio però, da Rossi in poi, aspetta un chiarimento. Cesar è il capitano, non un giocatore qualsiasi. Con un occhio vigile al mercato, perché ormai si cerca un'alternativa e non è certo un mistero. Nelle ultime ore è spuntata la pista estera: Langella è stato bocciato dal tecnico, Mauri è legato a doppio filo alla soluzione Baronio all'Udinese. Tra lunedì e martedì ci sarà il vertice decisivo in Friuli per stabilire il destino del regista e quello del laterale. La priorità però resta la sistemazione da trovare a Cesar: la Lazio esclude contropartite importanti, vuole gente disposta a combattere o investire su giovani di prospettiva. Oltre all'opzione Andreolli c'è la pista che porta al giovane ivoriano Diarra (classe '86), Primavera nerazzurro. Tutto però è legato al rilancio, quindi agli umori di Mancini e alla disponibilità di Moratti che non vuole piegarsi alla richiesta di 3 milioni. Se ne riparlerà ma a questo punto partendo dalla convinzione che bisognerà lavorare anche sulla volontà di Cesar. La Lazio studia le alternative all'estero: troppo oneroso l'investimento legato a Wilhelmsson. L'altro mercato: Baronio e Sereni offerti al Treviso, ma Parravicini, che era più di un obiettivo, è vicino alla Fiorentina. Per il futuro piace Suazo, interessa molto anche Esposito. Si seguono sempre D'Agostino, Sestu, Lodi e Croce. Inzaghi non accetta trasferimenti, rimane in piedi l'ipotesi di uno scambio Tare-Corradi. Tutto fermo sul fronte-Liverani, che ha ricevuto un'offerta di 1200 milioni per 4 anni dal Torino, ma aspetta che salga l'offerta biancoceleste. L'ex del Perugia Sollier su «Piazza della Libertà» ha difeso il gesto di Paolo Di Canio: «Se Di Canio si sente fascista ed ha questi valori giustamente li deve esprimere. Se questo poi qualcuno lo reputa un reato o provocazione nasce dal clima che c'è nelle curve adesso. Allora anche il segno della croce è una provocazione»

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