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Hapoel battuto grazie all'ottima percentuale al tiro nelle prime due frazioni. Venerdì a Napoli contro Bucchi

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E l'ha fatto giocando per 20', i primi, un basket quasi perfetto. Una difesa da far spellare le mani ai puristi di questo sport con tutti i giocatori concentrati sull'uno contro uno, rotazioni da far invidia agli ingranaggi di un orologio svizzero e una prestazione offensiva da fantascienza che ha portato i giovanotti capitolini a chiudere all'intervallo lungo con 57 punti realizzati, contro i 39 avversari. Spicca un 11/16 dal tiro pesante. Eccellenti quindi, fino all'intervallo lungo, gli interpreti di questa recita. Ilievski oltre ad un regia illuminata ha anche insaccato punti pesanti. Hawkins, Bodiroga e Tusek recitato una parte da protagonisti navigati, mentre Tonolli oltre alla difesa ha trovato modo di infierire con canestri dalla lunga e giocate di rapina. Ma l'uomo che ha spaccato la partita è stato Alex Righetti. Bravo il riminese che nel nuovo ruolo di ala grande, che Pesic gli ha assegnato per necessità ma anche con una intuizione tecnica, sta trovando spazi che riesce a riempire con valanghe di punti. Tanto merito quindi al mentore serbo che pian pianino sta oliando la sua allegra macchina da canestri che, recuperata la condizione atletica, sta giocando un basket capace di abbinare il divertimento alla produttività. Così, leggera come una piuma, pur priva di Van den Spiegel in panca per far numero, ed Ekezie che verrà presentato questa mattina, Roma è sembrata chiudere la pratica al suono della sirena del riposo. L'inizio della terza frazione è stato però molliccio, forse complice un lecito recupero d'energie, così Gerusalemme, appoggiandosi molto a Mason ed Austin, ha rosicchiato punti. L'attacco di Roma ha battuto un pò in testa e con qualche errore di troppo, l'Hapoel s'è trovato a un tiro di distanza (61-64). Ecco allora ancora in scena il trio delle meraviglie. Con Righetti superbo interprete, Hawkins a fargli da spalla e Bodiroga capace di insaccare da metà campo al suono del 30' la tripla del 64-76. Gerusalemme accusa il ko. La supremazia a rimbalzo, frutto di chili e centimetri in più, è servita a poco. Così, con Ilievski a dirigere ancora l'orchestra, Roma ha allungato definitivamente arrivando sul traguardo a braccia alzate. C'è futuro in Europa, anche se conteranno oltre ai propri meriti i risultati delle altre. Ora il campionato. Venerdì c'è Napoli dell'ex Bucchi. Da affrontare con un Van den Spiegel ed un Ekezie in più. Non poco.

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