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Il tecnico delle merengue Lopez Caro: «Antonio può far tornar grande il Real»

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Sappiamo che è un giocatore dotato di grande fantasia e qualità che sa fare gol: tutte caratteristiche che ne fanno un attaccante di caratura internazionale». Firmato Juan Ramon Lopez Caro, da un mese neo tecnico del Real Madrid. Il ribaltone nella «Casa Blanca» ha portato il presidente Perez a liquidare il binomio Luxemburgo-Sacchi e ad affidare la gestione pro tempore fino a giugno al nuovo tecnico sotto la supervisione tecnica di Benito Floro. L'idea di portare a Madrid Antonio Cassano ha preso definitivamente corpo dopo gli infortuni di Raul e Ronaldo. Ma riuscirà il barese a trovar spazio in una formazione storicamente sbilanciata in avanti? E ce la farà proprio Lopez Caro, allenatore senza grande esperienza a far convivere l'ormai ex numero diciotto della Roma con giocatori dalle spiccate caratteristiche offensive come Roberto Carlos, Beckham, Zidane, Robinho e il neo acquisto brasiliano Cicinho? Ipotizzando che riesca a scavalcare anche la concorrenza di Julio Baptista e del giovane Soldado, altri giocatori d'attacco, Cassano almeno all'inizio avrà grandi possibilità di partire dall'inizio, magari dalla sinistra come preferisce Hugo Sanchez, proprio per i problemi fisici delle due punte titolari. Ma Raul, dopo l'intervento al legamento collaterale del ginocchio del novembre scorso, ha già ripreso a correre e potrebbe rientrare entro metà febbraio. Ancor più brevi i tempi di recupero per Ronaldo, che tornerà a disposizione tra due settimane, dopo aver smaltito lo stiramento al polpaccio destro. Come dire che Cassano farà bene a convincere tutti fin da subito, per evitare di passare qualche domenica in panchina e rischiare seriamente di compromettere il mondiale in Germania. Il nuovo acquisto potrà giocare la Champions League già da febbraio, anche se ha giocato due partite in coppa Uefa in maglia giallorossa. Probabilmente il Real (quinto nella Liga, a undici punti dalla capolista Barcellona) avrebbe avuto bisogno di rinforzi in difesa e a centrocampo, ma Lopez Caro ieri ha ostentato sicurezza sul duro compito che lo attende nei prossimi mesi. «So quali sono le mie competenze: lavorare con i giocatori che mi mette a disposizione la società. Sono soddisfatto della rosa che ho». Nel mirino delle «merengues» c'è adesso Dirk Kuyt, venticinquenne del Feyenoord, l'attaccante boa che almeno per prerogative fisiche sarebbe più adatto per una squadra che in campionato ha già rimediato sei sconfitte su diciassette partite. Il Real sta pagando la fase declinante di alcune sue stelle (Zidane e Roberto Carlos su tutti), la solita discontinuità di Beckham e l'assoluta inconsistenza di una difesa, che dalla partenza di Makelele non è mai riuscita a trovare un filtro adeguato in mediana che possa proteggerla. «La stagione è ancora lunga, noi dobbiamo vincere qualcosa», ha detto ieri Fiorentino Perez in visita alla Ciudad Deportiva. Con Cassano o senza, in casa Real il verbo vincere si coniuga sempre all'imperativo.

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