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Di Canio deferito: «Il club

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ha l'obbligo di difendermi»

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La motivazione parla di «comportamenti contrari ai principi di lealtà, correttezza e probità». Anche la Lazio è stata deferita per responsabilità oggettiva. La società dovrebbe far valere il «salto» del grado di giudizio violando la fattispecie prevista dall'articolo 31 (per i fatti avvenuti in campo in primo luogo è competente il giudice sportivo), sfruttando l'analogia del caso-Vargas (la Disciplinare dichiarò inammissibile il deferimento lo scorso 20 ottobre). Categorico il numero nove: «La società ha l'obbligo, visto che non l'ha fatto sull'altra vicenda, di difendermi perché ha in mano un precedente reale che può annullare il deferimento». Non eiste poi rischio di recidiva, considerando che Di Canio è stato punito per un fatto successivo alla gara di Livorno. Gli Irriducibili respingono l'iniziativa di alcuni gruppi politici per pagare l'ammenda al giocatore: «Queste iniziative sanno di strumentalizzazione». Fab. Mar.

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