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Rigore netto di Chiellini su Behrami

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La prima frazione si chiude a nervi tesi, con Nedved e Liverani che si prendono per il collo: il direttore di gara non interviene, per il ceko sarebbe stato il secondo giallo. La gara si incattivisce al 40°, Behrami ruba palla a Nedved commettendo fallo, Pieri non fischia e Cannavaro vendica il compagno con un'entrata killer sul giovane laterale della Lazio, che è costretto a lasciare il campo tra urla e lacrime. Intervento sul pallone, ma cattivo, che Pieri ancora una volta non sanziona. Regolari le azioni dei primi due gol. Il vantaggio della Lazio nasce dal pressing non falloso di Di Canio e Manfredini su Thuram, ingenuo nel regalare il pallone agli avversari. Il pareggio della Juve è la solita zampata di Trezeguet che spinge in rete con la testa un assist di Nedved: nella circostanza il francese si appoggia con mestiere (ma non di più) su Siviglia, sovrastandolo. Poco più avanti, l'Olimpico biancoceleste chiede il rigore per l'abbraccio galeotto di Chiellini a Behrami, in piena area. Sembra fallo, il difensore dietro e l'attaccante lanciato a rete, ma l'arbitro, lontano dall'azione, dice di no. Nella ripresa il direttore di gara ammonisce prima Zauri, poi Blasi al primo intervento sopra le righe. Come a dire: adesso basta. Sul taccuino di Pieri erano già segnati i nomi di Vieira (duro su Behrami a centrocampo) e Cribari (fallo intenzionale a fermare Ibrahimovic). Qualche svista dei guardalinee ferma azioni importanti. Nel primo tempo è la Lazio a recriminare con Di Canio stoppato dalla bandierina alzata. Nella ripresa lo stesso assistente dell'arbitro, Rossomando, interrompe ingiustamente l'avanzata di Ibrahimovic a tu per tu con Peruzzi. Qualche mugugno, a metà secondo tempo, per il contrasto in area tra lo stesso Ibrahimovic e Cribari.

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