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Ma la sentenza non cancella i dubbi

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In realtà la stessa sentenza non cancella i molti dubbi che esistevano ancor prima della coraggiosa denuncia di Zdenek Zeman e che probabilmente continueranno ad essere alimentati. Aggiungo che proprio la sentenza di Torino rinforzerà l'opinione che la Juventus goda di molte protezioni ed abbia molti santi in paradiso. Personalmente temo che il verdetto torinese nasconda qualche pericolo, soprattutto quello che si riconosca legittimo l'uso di medicinali in quantità industriale per curare una cinquantina di atleti, probabilmente in ottima salute ed in eccellenti condizioni fisiche. È perfettamente normale che la Juventus, i suoi dirigenti ed i suoi moltissimi sostenitori, abbiano esultato all'annuncio della sentenza che, almeno ai miei occhi, ha il solo pregio di aver messo sullo stesso piano le posizioni dei due dirigenti. Era certamente stata un'anomalia che nella prima decisione fosse stato condannato il medico e contemporaneamente assolto il dirigente responsabile. Allo stesso modo in cui gli juventini continuavano a ripetere che fosse necessario attendere una sentenza definitiva bisognerebbe che oggi gli anti-juventini, cioè l'altra metà dell'Italia calcistica, accettassero la decisione del Tribunale. Naturalmente non sarà così. Senza andare molto lontano e tanto per fare un esempio, ho l'impressione che i tifosi della Roma (e probabilmente anche quelli della Fiorentina) abbiano accolto la notizia diffusa ieri come una sconfitta della loro squadra del cuore. Il tifo contro è una deplorevole ma inguaribile malattia di un paese come il nostro di scarsa educazione sportiva. Volendo comunque cogliere da questa storia un aspetto positivo credo che, assorbito il sollievo dagli juventini ed aumentato il rancore da parte dei loro avversari, è probabile (o almeno augurabile) che da oggi ci sarà una maggiore attenzione di tutto il mondo del calcio e forse dello sport in generale sul problema del doping anche se temo che questa guerra lo sport non la vincerà per una semplice ragione. Perché non sarà mai possibile, per evidenti ragioni economiche ed organizzative, poter controllare tutti coloro (e sono milioni) che ogni giorno praticano un'attività sportiva. Sono ugualmente convinto che se venissero svolte meticolose indagini in tutte le nostre società calcistiche si dovrebbero aprire centinaia di processi analoghi a quello di Torino. Non mi tranquillizza nemmeno il passaggio della sentenza dove si esclude l'uso di epo. Non sono un esperto ma penso che la quantità eccessiva di medicinali definiti leciti sia una forma di doping quasi altrettanto pericolosa. In definitiva sono convinto che questa sentenza aumenterà due situazioni abbastanza consolidate. L'arroganza di chi ha vinto tanto e che sta continuando a vincere, l'odio ed i sospetti di chi considera che le molte vittorie della Juventus (compresa quella di ieri presso il Tribunale di Torino) siano state ottenute, almeno in parte, grazie ai favori dei quali la fidanzata d'Italia ha sempre storicamente goduto.

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