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Chi ha dimenticato il pugno alzato di Paolo Sollier?

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Le Olimpiadi di Messico '68, col famoso pugno alzato sul podio di Tommie Smith e John Carlos. Sono solo alcuni dei «casi» politici più eclatanti nello sport. Il pugno di Sollier fece epoca, quanto l'attuale caso Di Canio. Il giocatore perugino scrisse anche un libro "Calci, sputi e colpi di testa". Negli anni Settanta, tuttavia, va detto che quel Perugia era un po' il Livorno di allora. Sugli spalti si leggevano striscioni inneggianti all'Armata rossa, al Che. Non a caso hanno giocato nella squadra umbra anche altri due calciatori passati alle cronache per le «simpatie» nei confronti di Guevara. Miccoli se lo fece tatuare sul polpaccio e Lucarelli, l'attuale bomber del Livorno, quando militava nel Perugia dopo un gol ne esibì l'icona. L'anno scorso anche il messinese Zampagna esultò col pugno alzato sotto la curva del Livorno. Per lui e Di Canio scattò una multa di 10 euro ciascuno. Sollier, negli anni della maturità, ha più volte detto di non essere mai stato un ribelle, ma una delle poche persone che in quel periodo dicevano ciò che pensavano. È quello che fin da ora dice Di Canio. Corsi e ricorsi.

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