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Dieci anni dopo Alberto Tomba, un italiano vince sulle nevi di casa nostra

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Secondo dopo la prima manche, Giorgio Rocca si era scatenato nella seconda costringendo l'austriaco Raich a sbagliare e mettendo in bacheca il primo successo della stagione, il settimo della carriera. Ieri, sulla mitica 3Tre di Madonna di Campiglio, il carabiniere di Livigno sognava il bis e le cose avevano cominciato a girare per il verso giusto fin dalla prima manche. Anche (soprattutto?) a livello di cabala: lo stesso Raich aveva infatti chiuso la prima prova in testa e l'azzurro gli stava più o meno attaccato, a 27 centesimi, uno solo dietro il finlandese Kalle Palander e a pari merito con il canadese Thomas Grandi. Era tutto sommato buona anche la prestazione degli altri azzurri, con cinque atleti qualificati tra i primi trenta. Non restava insomma che attendere, sotto la fitta nevicata che aveva preso a imbiancare il paesaggio e a rendere il tutto ancor più affascinante. L'inversione dei migliori trenta rendeva l'attesa lunga e insieme piacevole: dei nostri, Thaler sciava molto bene e chiudeva nono, Moelgg pativa le condizioni fisiche imperfette della sua mano sinistra ma finiva comunque a ridosso dei quindici. Poi, registrata l'uscita di scena del solito sciagurato Miller, toccava al Nostro Eroe. Un computer, in pratica: controllato fino all'intermedio, scatenato da metà gara in giù. Centrale, veloce, fluido, per nulla infastidito da condizioni atmosferiche che fino a un paio di stagioni fa detestava, Rocca pennellava venti secondi perfetti: Grandi, sceso subito dopo di lui, beccava un secondo, Palander appena meno. Mancava Raich, l'austriaco campione del mondo: quasi sei decimi di vantaggio all'intermedio, finiva invece dietro di 82 centesimi. Un'enormità, pura e semplice. Si concretizzava quindi il secondo trionfo consecutivo di questo carabiniere nato in Svizzera che di nome fa Giorgio e di cognome Rocca, papà da circa un mese, appassionato di sci nautico, trekking, bicicletta e corsa. Incapace di alzare la voce, ma gran lavoratore. Uno che si è costruito passo dopo passo senza mai demoralizzarsi: l'Italia ha trovato il suo eroe e adesso tutti se ne accorgeranno, a due mesi dalle Olimpiadi per le quali Rocca partirà da favorito. A Campiglio, dieci anni esatti dopo Alberto Tomba, Rocca ha centrato la sua prima vittoria sulle nevi italiane, l'ottava in carriera e sempre tra i pali stretti: come minimo, dovrà adesso portare a casa la coppa di specialità. Ma il suo sogno, dodici mesi dopo avere vinto due bronzi (slalom e combinata) ai Mondiali di Bormio, è la medaglia d'oro a Sestriere, sulla pista che aveva rivelato al mondo l'Albertone nazionale e che di qui a breve assegnerà l'oro olimpico. Nei giorni scorsi, tanto per gradire e per prendere ancor più confidenza, Rocca si è disinteressato della combinata della Val d'Isere per allenarsi proprio sul tracciato a cinque cerchi: è servito per vincere a Madonna di Campiglio, servirà anche più avanti. La Coppa del Mondo maschile resterà adesso ancora un po' in Italia: da venerdì, via alle gare della Val Gardena, prima con un superG e poi sabato con la discesa. Domenica, invece, gigante in Badia. Le ragazze, in compenso, saranno protagoniste in Val d'Isere sabato (discesa) e domenica (superG).

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