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Scuse ai tifosi «Hanno ragione parlerò con loro»

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L'unica notizia rilevante di ieri è dunque arrivata in casa Roma, a margine della assemblea degli azionisti. «Esiste un progetto, ma è giusto che i tifosi giallorossi vengano a conoscenza dei dettagli quando le cose saranno in corso». A rompere il silenzio è stata l'amministratore delegato della Roma Rosella Sensi, rispondendo così ai soci, che durante la riunione fiume del pomeriggio a Trigoria hanno espresso i loro dubbi sulla reale consistenza e attuazione delle nuove pianificazioni societarie. Lavori in corso, quindi. L'attuale proprietà sta lavorando per il futuro della Roma, secondo l'ad, ma ancora è presto per svelare le strategie del club. E cercando di interpretare le parole in dichiarazioni d'intenti, equivale a dire che la famiglia Sensi è saldamente al comando della società e non pensa a passare la mano. Un'uscita attesa, dopo la contestazione perenne della tifoseria iniziata prima della partita con la Juventus. Ancor più attesa, se si pensa che dalla vigilia del match contro i bianconeri Rosella Sensi si è defilata, non presentandosi allo stadio Olimpico in occasione dei due impegni successivi contro Strasburgo e Fiorentina, infastidita per le proteste della gente, indirizzate esclusivamente nei suoi confronti. «Condivido le preoccupazioni dei tifosi, ma noi stiamo seguendo un progetto e capisco che ci si possa arrabbiare in questo momento, a volte faccio fatica anche io a rimanere tranquilla. Daremo una spiegazione in breve tempo». Forse proprio tra una settimana. Perché proprio durante l'assemblea, è arrivata dalla Svizzera la conferma che il doppio verdetto del Tas sarebbe slittato di altri cinque giorni, salvo ulteriori complicazioni. Programmi e strategie, progetti e spiegazioni: molto dipenderà proprio dal doppio pronunciamento della corte elvetica. Nonostante la sentenza sia stata depositata qualche giorno fa, la Roma è costretta ad attendere i tempi elefantiaci della burocrazia sportiva prima di gettarsi a capofitto sul suo futuro. Tornando all'assemblea, il confronto tra Rosella Sensi e i soci è stato serrato e ha vissuto attimi di tensione nel confronto, cui ha fatto da moderatore il vice presidente, l'avvocato Giovanni Ferreri. Un vero e proprio «question time», con tanto di pausa di riflessione. L'atmosfera si è surriscaldata quando alcuni soci le hanno chiesto conto delle dichiarazioni amichevoli rilasciate sugli ex nemici storici Galliani, Moggi e Giraudo. «Non ho mai detto che sono miei amici, nè ho mai mangiato con loro. Se si vuol strumentalizzare tutto si faccia pure, ma se la contestazione è dovuta a queste insinuazioni, allora ribadisco di non aver mai detto una cosa del genere». Alla presenza del generale De Martino, i consiglieri Baldi, Nanni, Maria Cristina e Silvia Sensi, Silvio Rotunno, la dottoressa Mazzoleni e il presidente del collegio sindacale, Giorgio Palasciano, Rosella Sensi ha dovuto fronteggiare anche le critiche più aspre. «Accetto i vostri rimproveri, ma preferisco parlare quando con fatti concreti». Poi un'amara ammissione: «Anch'io se fossi un tifoso mi criticherei». A chi l'ha accusata di fornire risposte poco esaustive, la Sensi ha replicato: «So di essere impopolare e comprendo l'amarezza da parte di tutti, ma la mia sofferenza è tale che preferisco tacere». Si sono affrontati anche i temi del merchandising, dei mancati introiti relativi alla sponsorizzazioni, sulla gestione del marchio sportivo. Per finire con le critiche rivolte alla proprietà dagli investitori. Nell'ultima operazione di aumento di capitale sociale, i piccoli azionisti hanno versato, nel luglio del 2004, la cospicua cifra di 18 milioni di euro e vedono ora il titolo azionario in caduta libera (anche ieri giornata negativa a Piazza Affari, in cui le «A.s. Roma» hanno perduto lo 0,78%, scendendo a quota 0,51 euro). All'ordine del giorno c'erano anche l'approvazione del bilancio (al 30 giugno da poco approvato dal Cda), la nomina del nu

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