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Capello: io e la Triade come i 4 moschettieri

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Più che l'impegno odierno di campionato tiene banco il futuro di Moggi, Giraudo e Bettega: il tecnico si schiera

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Moggi, Giraudo, Bettega e Capello come Athos, Portos, Aramis e D'Artagnan: è questa l'immagine che il tecnico friulano ha dato di sé alla vigilia di Juve-Treviso, partita sulla carta scontata da giocare nell'altrettanto scontatamente vuoto Delle Alpi. C'è stato ancora tempo per parlare di una settimana in cui da casa Juve sono usciti spifferi insoliti: Giraudo che si concede più volte ai microfoni radiofonici, Moggi che imperversa di qua e di là, Capello che non nega di essere attratto dal Real Madrid eccetera eccetera. Strano, come minimo. «I giocatori però devono rimanere concentrati su quello che avviene in campo — ha detto Capello — anche perché abbiamo tanti impegni e non c'è modo di distrarsi». Fatto sta che le distrazioni se le sono create gli stessi quattro moschettieri, rispondendo a domande anche esplicite ma non negando il proprio punto di vista e i propri ultimatum più o meno mascherati: «Confermo quello che ho detto — ha ribadito Capello — lavoriamo in perfetta sintonia e non vedo perché si dovrebbe cambiare: se poi qualcuno se ne andrà, valuteremo il da farsi». Chiarissimo. E il Treviso? «Me lo aspetto chiuso come il Bruges, con un pizzico di voglia in più di farsi vedere in avanti. Il rischio è più che altro psicologico, ma gli avversari vanno sempre rispettati». Per questo, sarà una Juve da non rivoluzionare: al posto degli squalificati Thuram e Vieira, Kovac e Blasi (più che Giannichedda). Poi poco altro, anche se un turno di riposo per Nedved potrebbe pure starci. Di sicuro ci sarà Ibrahimovic, che ieri non si è allenato per un leggero indolenzimento ma che non preoccupa. Farà coppia con Trezeguet. Opinioni divergenti con Del Piero, pare. Un problema che oggi non si porrà, visto che il capitano andrà in panchina. Patti chiari e amicizia lunga, in ogni caso: decide Capello, elogiato anche da Chivu in settimana. «Mi ha fatto piacere, significa che molti di quelli che lavorano con me si trovano bene». Tutto qui: in attesa di incamerare altri tre punti e di gettarsi poi nella settimana viola per eccellenza, giovedì in Coppa Italia («Rientrerà Buffon, se se la sente») e domenica in campionato. E Collina che ha rivelato di avere tifato Lazio quando era giovane? «Non ci vedo nulla di male - chiude Capello - e ormai è fuori dalla mischia, che problema c'è? Da piccolo, per la cronaca, io tifavo Juve. Poi, crescendo, per tutte le squadre in cui ho giocato e quindi allenato».

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