Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Vendetta Jenkins e l'Hapoel manda al tappeto la Virtus

default_image

  • a
  • a
  • a

Perchè anche l'Hapoel Gerusalemme, dopo la Dynamo Mosca, è passata al Palazzetto 91-94, rendendo il cammino di Roma nel gironcino preliminare più difficoltoso, anche se non impossibile, visto che si qualificheranno le prime quattro su sei partecipanti. L'esordio di Gary Trent è stato ancora una volta rimandato e il nuovo lungo di Roma è andato a sedersi in borghese, sorridente, alle spalle dei compagni. L'inizio della partita è stato pieno di buone intenzioni. Bodiroga ha aperto con un gioco da tre punti cui ha dato seguito Van den Spiegel per il 5-0. Ma l'Hapoel s'è mostrata squadra quadrata e s'è appoggiata alle individualità di Austin e Jenkins. E Orazietto, accolto con un ovazione dal suo pubblico, non s'è fatto tradire dall'emozione. Dopo un pasticcio sul primo pallone giocato, fallo di sfondamento, ha cominciato a fare male alla difesa di Roma sia realizzando che aprendo varchi con il suo micidiale primo passo per scarichi al bacio. La Virtus ha comunque trovato sul 16-10 il massimo vantaggio ma è bastato che l'Hapoel facesse ricorso alla zona per frenare il brio offensivo della Virtus. Perchè le tossine dei 45' di Biella si sono fatti sentire e chiuso sul 21-21 il primo minitempo la squadra di Pesic è andata in affanno. Bodiroga, opaco, è andato presto in riserva e dalla lunga nessuno s'è innescato. Nonostante si sia rivisto in campo Giachetti, Roma ha perso contatto dagli israeliani volati sul +12 (27-39) grazie anche ai punti di Markovich. La sfortuna non s'è dimenticata della squadra capitolina, Vds ko con una caviglia distorta, e solo un finale leonino di Helliwell ha consentito alla Virtus di restare comunque in partita e chiudere i primi 20' sotto di otto (36-44). Ma anche rientrata dagli spogliatoi Roma non ha mai dato l'impressione di poter riagguantare la partita. Perchè Gerusalemme ha infierito contro la zona tirando con percentuali assolutamente da applausi e trovando in Markovich il killer silenzioso dentro l'area pitturata. Eppure, tra cose buone e scelleratezze la squadra di Pesic è riuscita prima a precipitare a -15 (57-72) poi ad innescare un semimiracolo. Arrivando addirittura, più con il cuore che con la tecnica a tirare per il pareggio con Ilievski che ha insaccato da due (piede dentro l'arco) quando sarebbe servita la tripla. 91-92 per gli ospiti, subito a canestro con l'immarcabile Mason per il 91-94. Con poco meno di 3" da giocare Pesic è risucito a costruire un tiro da tre per Ilievski, che però, pressato, ha appena scheggiato il ferro. Niente da fare, infermeria che perde Giachetti ma trova Vds. Ci sarà ancora da sudare parecchio. L'emergenza non è finita.

Dai blog