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Ferguson, un mito che non tramonta

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Sir Alex ha battuto il Chelsea di Mourinho. E cerca rinforzi per il Manchester

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Stavolta la soddisfazione se l'è tolta il tecnico dei Red Devils: dopo una delle settimane più turbolente dal giorno, lontano, del suo arrivo a Manchester, sir Alex ha celebrato nel migliore dei modi il suo 19/o anniversario sulla panchina dello United, che cadeva proprio domenica scorsa. I 67mila dell'Old Trafford hanno festeggiato con grande entusiasmo il successo per 1-0 su quelli erano stati considerati fino a pochi giorni fa i dominatori del campionato, i Blues di Londra, che rimangono comunque i principali pretendenti al titolo. Il gol di Fletcher ha ridato vigore e lustro alla figura del leggendario tecnico scozzese dopo le insistenti speculazioni che insistevano sul suo possibile addio e sull'arrivo di Capello a luglio 2006. Lo United ora è terzo in classifica, a dieci punti dal Chelsea ed il campionato è ancora lungo. Adesso però servirebbero dei rinforzi freschi per arginare il problema degli infortuni ma Ferguson, battagliero come ai bei tempi, pone l'accento su presunte scorrettezze dei rivali londinesi che alimentano le polemiche: «Come noi o l'Arsenal ci interessiamo a un giocatore, subito si fa avanti anche il Chelsea, che a volte compra dei calciatori per il semplice gusto di non farli prendere a noi». Allo United servono rinforzi subito, già a gennaio e probabilmente si guarderà al mercato interno. Sul fronte Mourinho comunque comincia a intravedersi qualche crepa nell'immagine dell'ex tecnico del Porto, fino a qualche tempo fa immacolata. Va detto comunque che quella contro i Reds è appena la seconda sconfitta in assoluto per Mourinho in campionato da quando è arrivato a Stamford Bridge, ovvero da luglio 2004. Numeri che parlano chiaro su quanto abbia significato per il Chelsea l'avvento del Clooney lusitano.

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