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Lo scontro nell'assemblea di ieri. Si studia l'ipotesi di un campionato autonomo

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Lega e Fip verso una clamorosa scissione Divide la questione sul numero di stranieri

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La Lega di Serie A, al termine dell'Assembela svoltasi ieri a Bologna, ha clamorosamente rotto con Fip e Coni, aprendo la strada ad una scissione. Sarà infatti presto operativa una commissione che avvierà uno studio di fattibilità per la creazione di un campionato autonomo. Se la cosa andasse in porto il basket sarebbe il primo sport ad attuare questa rottura. Che non si tratti di una schermaglia è ben chiaro tanto la Lega ha deciso anche di non invitare la Fip all'All Stars Game in porgramma il prossimo 11 dicembre a Roma. Motivo del contendere il dietrofront della Fip (su pressione del Coni), dopo sei mesi di studio congiunto con la Lega, che ha prodotto la delibera del Consiglio Federale del 22 ottobre scorso (utilizzo di sei giocatori nati e formati in Italia dalla prossima stagione) duramente contesatta dai proprietari dei club. La Lega, a questo punto, sembra pronta a percorrere le sedi legali possibili, compresa quella comunitaria ed ha anche chiesto le dimissioni del Presidente della Fip Fausto Maifredi, ritirando i propri rappresentanti dal C.F. «Non siamo noi a rompere con la Fip, ma è stata la Fip a rompere col basket professionistico non tenendo conto delle esigenze degli imprenditori e dei manager che investono nel sistema e impedendo alla Lega di partecipare alle decisioni. Forse le cose stavano andando troppo bene. Con una media-spettatori in crescita del 17%, con gli incassi in aumento, con un minutaggio degli italiani in crescita nonostante l' uscita di scena di giocatori importanti come Pozzecco, Basile, Marconato, passati in Russia e Spagna, e Myers sceso in B1, e con un incremento del 50% del minutaggio degli italiani under 23» ha dichiarato il presidente della Lega Basket Enrico Prandi. Secondo il numero uno della Lega si poteva non deliberare e continuare a discutere finchè non fosse stato trovato un punto di sintesi. In serata la replica del Coni, per mezzo di un comunicato. «In riferimento a quanto emerso in occasione della riunione della Lega Basket, il Coni ribadisce quanto deciso nella riunione della Giunta nazionale del 3 novembre 2005. Pertanto tutte le delibere restano confermate, anche in considerazione che sono state assunte tenendo ben presenti non solo norme, leggi e regolamenti che governano l'attività sportiva in Italia e che devono essere rispettati da tutti i tesserati, ma anche gli sviluppi della questione, ipotizzabili alla data di svolgimento della Giunta stessa. Il Coni, tuttavia, non nasconde sconcerto di fronte al fatto che vicende sportive di questa rilevanza siano oggetto di studi di avvocati prima che di approfondimenti in ambito sportivo. Coerentemente con il comportamento tenuto finora, il Coni per convincimento e dovere istituzionale sarà sempre al fianco della Fip nelle future fasi della vicenda, pur rispettando le esigenze di chi investe denaro e passione nel basket ma nella consapevolezza che le minacce non possono superare nè le norme scritte nè la doverosa tutela dei vivai nazionali». Si va allo scontro dunque, anche se Prandi ha lanciato poi un segnale distensivo. «Non credo che le nostre società negheranno gli atleti al prossimo raduno della Nazionale».

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