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Cassano fuori dalla lista dei convocati per la trasferta della Roma a Messina

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Spalletti: utilizzo solo i giocatori che sposano il progetto

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Capitolo Cassano, Luciano Spalletti rompe definitivamente gli indugi. «La società ha un progetto che io condivido in pieno. Utilizzo soltanto i giocatori che sposano questo progetto. Noi sappiamo quel che dobbiamo fare e non prendiamo in considerazione pressioni esterne sul nostro operato. Mi interessa parlare solo della partita. Punto e basta». Se non firma, non verrà convocato dunque. «Può darsi». Non cerca nemmeno la spiegazione di comodo: «Non mi sembra che stia così male fisicamente». Come dire, discorso chiuso anche per lui. Poi si passa alla polemica sulle parole di Rosella Sensi sui rapporti della Roma con il potere calcistico. Anche qui il tecnico preferisce far muro. «Mi è stato detto di una situazione surriscaldata nell'ambiente, ma non conosco le dichiarazioni di Rosella Sensi e non entro nel merito della questione». Oggi la partita, che arriva prima della sosta e può regalare la terza vittoria consecutiva ai giallorossi. «Il Messina ha ritrovato un po' di entusiasmo dopo la vittoria di Lecce e in casa ha fatto vedere cose importanti, mentre noi abbiamo sbagliato qualcosa a livello di interpretazione delle gare fin qui disputate. Un errore che non dovremo ripetere. Arriviamo da due risultati positivi, è normale che ci sia un pizzico di fiducia in più che mancava dopo le sconfitte. Adesso è il momento di mettere in campo qualcosa in più a livello individuale. Serve la costanza e la continuità, ma finalmente ora partiamo dalle premesse giuste per la tranquillità». Cosa teme del confronto con i siciliani? «Mi fa paura l'aereo della trasferta...Scherzi a parte, la squadra di Mutti lamenta alcune assenze pesanti, anche se c'è un organico importante. Conosco per averlo allenato Muslimovic: era nella Primavera dell'Udinese, ha un fisico poderoso e può metterci in difficoltà. A volte i sostituti non fanno rimpiangere i titolari: cercheranno di sopperire con l'entusiasmo. Ci vorrà una grande prestazione per spuntarla». In settimana c'è stato un diverbio tra Montella e Kuffour. Problema già archiviato. «Uno screzio che ho analizzato sul momento, ma mi ha fatto piacere che il giorno dopo entrambi hanno circoscritto subito l'episodio. Kuffour faceva il centravanti in partitella e Montella gli contendeva il pallone nel gioco aereo. È positivo l'atteggiamento e l'impegno in allenamento da parte di tutti. Non debbono esserci scusanti, la nostra applicazione quotidiana non deve essere turbata da fattori esterni di nessun tipo. Per me è indispensabile porre obiettivi a corto raggio, senza azzardare pronostici sul piazzamento finale». Tra le note positive della ritrovata vena della squadra, c'è la crescita degli esterni. «Mancini e Taddei hanno sempre avuto un atteggiamento positivo, io li ho incoraggiati ad insistere su quella strada. Amantino è un giocatore di grande estro, deve maturare evitando alti e bassi». Dacourt è recuperato, mascherina o meno ce la farà. «La sua disponibilità è totale». La difesa sembra aver metabolizzato il cambio di portiere. Il brasiliano però non ha convinto appieno. «L'atteggiamento dei compagni di reparto era la stessa anche con Curci. Doni ha molte cose su cui migliorare, deve continuare a lavorare senza sentirsi arrivato solo perché sta giocando titolare da qualche gara». Anche in retroguardia ci sarà un francese in rampa di lancio. «Mexes fisicamente è superiore a Bovo, che si fa preferire invece sul piano di impostazione del gioco. Non ci sono titolari inamovibili in difesa, anche Kuffour è in discussione. Philippe avrà un avversario pericoloso sul gioco aereo e in più vive un momento positivo dopo il gol con l'Ascoli. Bovo ha giocato e giocherà ancora molto, ci può essere utile anche nella posizione di esterno».

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