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Non c'è il barese tra i convocati per il match di oggi con l'Ascoli: non è ancora pronto Sulla scelta del tecnico pesa l'interruzione delle trattative per il rinnovo del contratto

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Le parole di Spalletti annunciano quello che nel pomeriggio di ieri è divenuto poi realtà. Cassano non è tra i convocati e non giocherà la partita di questo pomeriggio all'Olimpio contro l'Ascoli. E probabilmente i «problemi fisici» si prolungheranno almeno fin quando il giocatore non troverà un accordo con la società. La vittoria di Milano è stato un tonico rivitalizzante per la Roma. La pensa così Luciano Spalletti, che però ora torna a chiedere continuità. Di gioco e di risultati. «È stato un passo avanti importante, perchè la squadra ha dimostrato di avere potenzialità di grande livello. Ora dobbiamo riuscire a mostrarle con continuità. Si potrà parlare di svolta solo se daremo seguito a questo risultato. Mi auguro che questi tre punti possano darci tranquillità. Dopo Empoli c'è stato sempre l'atteggiamento positivo da parte dei miei. Spesso siamo stati penalizzati dagli episodi». Oggi si troverà di fronte l'Ascoli, quattro partite senza sconfitte. «È un avversario temibile anche se non ha il nome altisonante. Ci vuole umiltà e concentrazione, altrimenti tutte le gare si complicano. Se pensiamo di essere belli e vincenti sbaglieremmo tutto. Ci si porranno di fronte insidie oggettive, dobbiamo essere scaltri ed equilibrati. Non serve frenesia e precipitazione, l'essenziale sarà aspettare il momento adatto per colpire. Anche l'ambiente ci chiederà di ripetere i ritmi impressi contro l'Inter e non sempre sarà possibile. I marchigiani sono bravi a chiudersi e ripartire in contropiede, con interpreti pericolosi come Fini, Foggia: armi cui dovremo far molta attenzione». Mancherà per squalifica Totti, non uno qualunque. «Mi dispiace non ci sia il capitano, un giocatore che fa la differenza. Francesco sta benissimo fisicamente. Gli ho detto mercoledì sera che mi è piaciuto il modo di lottare per mantenere e gestire i palloni vaganti, consentendo alla difesa di respirare. Il suo apporto è stato fondamentale, come sempre». Poi una carrellata di giudizi sullo stato psicofisico dei singoli. Cominciando da uno dei migliori in campo di mercoledì: Perrotta. «Simone è una persona splendida. Impegno, attaccamento alla maglia e dedizione: chi gli ha dato giusto merito per la sua prestazione ha capito che un giocatore così diventa fondamentale per qualsiasi squadra». Mancini è sembrato tornare ad alti livelli. «A lui serve trovare un equilibrio, finora non c'era riuscito. Amantino gode della fiducia di tutti e sta ritrovando quella spinta per tornare sul suo standard di rendimento migliore». Con due uomini ha invece avuto un attrito al termine dell'ultima gara. «Non vedo perchè ci siano state polemiche. Le immagini dopo il fischio finale di Milano hanno evidenziato un mio errore nei confronti di Dacourt. Il mio carattere spesso mi condiziona negativamente negli atteggiamenti: potevo dire le stesse cose a Olivier nel chiuso dello spogliatoio. Lui si allena bene e con assiduità, un paio di situazioni di gioco mi hanno indotto a comportarmi in quel modo e non deve succedere. Nonda? Nessun problema. Ha lottato come gli altri, rincorrendo e svariando su tutto il fronte d'attacco. Lo ha penalizzato il tipo di partita che stavamo giocando. Si soffriva e lui ci ha dato una mano, anche se può dare qualcosa di più». Senza Totti, il centravanti africano potrebbe partire di punta al fianco di Montella. Con modulo tattico identico a quello del primo tempo di Milano. «Avremo quasi sempre lo stesso assetto, con quattro in difesa, due mediani e due ali con caratteristiche magari differenti. Non c'è stato molto tempo per provare soluzioni alternative, deciderò solo in extremis. Montella ha ben giocato con l'Inter, è stato il riferimento offensivo e si è mosso in modo molto intelligente. Anche per lui quella del "Meazza" deve essere un punto di partenza». Doni e Curci, il rebus portieri sembra essersi concluso a favore del brasiliano, nonostante l'errore sul 2-3 di Adriano. «Doni è stato un po' sfortunato, è caduto male e ha perso il pall

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