
Cesar, rinnovo in bilico. Intesa col Fisco, gli azionisti pensano alla Consob

«La Fiorentina, pensiamo solo alla Fiorentina», ammonisce il tecnico, quasi a voler spostare di peso l'ombra di quel derby che già alberga nei pensieri dei protagonisti. «Ci pensiamo tra sette giorni alla sfida con la Roma, io vorrei che Di Canio e tutti gli altri considerassero ogni partita come la stracittadina». Poi in realtà specifica. «Paolo fa comunque bene a tenere la tensione così alta. Questo tenendo conto che il derby è comunque una gara diversa dalle altre. Ne sento parlare dal primo momento che ho messo piede a Roma, appena uscito il calendario c'è chi ha guardato solo la data di quella partita, non le prime che ci aspettavano. Ora però concentriamoci sulla gara con i viola». Insomma occhi e pensieri alla Fiorentina, così recita il diktat dell'allenatore alla ripresa degli allenamenti. «È una delle poche squadre che ha investito sul mercato e che ha inserito sette giocatori di livello e giovani come Pazzini e Montolivo. Questi sono giocatori che hanno il futuro garantito. Toni mi farà cambiare difesa? Lui è fortissimo. Lo controlleremo ma senza perdere di vista gli altri. Devo guardare di più al mio reparto». Quindi scende nel dettaglio della formazione anti-Fiorentina. «Ci saranno un paio di cambi. In questa settimana ho provato tutti, c'è chi sta crescendo e mi sta mettendo in difficoltà, come Keller e Cribari, passando per Inzaghi. Anche Cesar è tornato ad allenarsi con i compagni. E poi voglio valutare Tare e Behrami: lo svizzero sarebbe stato meglio se fosse rimasto ad allenarsi con noi, visto che non ha giocato. Inzaghi? Come ho detto si sta dando da fare, credo sia disponibile, poi starà a me deciderlo se impiegarlo o meno». Sul futuro biancoceleste: «Le prossime tre gare non saranno decisive per capire il nostro ruolo in campionato. Noi dobbiamo vivere alla giornata. E contro la Fiorentina spero di rivedere lo stesso atteggiamento messo in mostra contro il Palermo». Capitolo-formazione: ieri addestramento tattico, si tenta di decodificare il 4-4-2 che sarà opposto ai viola. Continuano le prove con Cribari al centro della difesa, poi si penserà all'attacco: rispetto a Udine uscirà Pandev, in questi giorni Rossi continua a provare Inzaghi ma le riflessioni affondano nell'ottica-derby e allora Di Canio rappresenta più di una semplice opzione. Anche considerando il tipo di gioco attuato nei primi tre mesi di stagione, con Rocchi terminale d'eccezione e una punta di movimento chiamata a muoversi intorno. Da verificare le condizioni di Behrami, comunque destinato a muoversi sulla destra e di Cesar, che ieri è tornato in gruppo: solo nel test di giovedì con il Tivoli si capirà qualcosa in più sull'undici titolare. Liverani suona la carica dai microfoni di Rsa: «La Fiorentina è più forte, dobbiamo cercare di giocare con l'umiltà di chi sa che deve metterci qualcosa in più per ottenere un risultato importante». Si attende l'annuncio sul fronte-sponsor (Ina), congelati i discorsi contrattuali con Liverani, Sereni e Cesar. Così il manager del brasiliano, Gilmar su RadioIncontro: «Si tratta su base triennale, ma sulla cifra siamo ancora lontani. Ci rivedremo a novembre». La società riflette ma l'ostacolo, al momento insormontabile, è rappresentato dall'aspetto ecnomico: intanto ieri sera missione a Rieti del diesse Osti per spiare i giovani dell'Under 21. Società: i piccoli azionisti pensano di scrivere alla Consob in caso di mancate risposte sull'accordo con il Fisco. Mercoledì prossimo conferenza di Chinaglia in un albergo romano.
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