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Vincere oggi per allontanare ombre e paure

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Tale verità viene maltrattata ogni giorno dai contestatori del tuttologo Claudio Lotito (ora perfino capo delle relazioni esterne e del marketing!), quasi ignorassero che il loro club nacque per ispirarsi subito a una concezione universale dell'idea sportiva, come lo testimoniano la scelta dei colori sociali, quelli di Olimpia, e i moduli comportamentali tramandati per oltre un secolo. Tutto polverizzato? Cosa fare? In quale modo reagire ai torpori paralizzanti? Nel breve volgere di un'estate la Lazio pare irriconoscibile, la tifoseria si è allontanata, il piatto piange. Sono poco più di 17.500 gli abbonati, minimo storico dell'ultimo decennio, e nemmeno un inizio di stagione in perfetta media inglese ha calmato gli animi, né ha alleggerito l'opprimente antipatia che pesa sull'attuale dirigenza. Mai accaduto, soprattutto nei confronti di chi avrebbe il merito di una ripristinata normalità, dopo troppe illusioni devastanti. E se solo si considera che dopo la sfida odierna ai ripescati di Ezio Rossi, la Lazio comincerà un ciclo terribile (Milan e Udinese in trasferta, Palermo e Fiorentina in casa) che si impennerà nel derby del 23 ottobre, c'è poco da stare allegri. Qui mancano le emozioni. Qui scarseggia addirittura l'adrenalina e galleggia addirittura ridimensionata la stessa figura di Paolo Di Canio (proiettato fra poco verso la centesima partita in biancoceleste) ultimo riferimento all'orgoglio dell'appartenenza. Ormai si naviga nell'indistinto, non c'è più differenza fra i giocatori che vanno e vengono, fra i tecnici che s'avvicendano, tra le cronache che ospita Formello. Quando cambierà? Sarà possibile virare verso il ripristino della lazialità alla riapertura del mercato di gennaio? Bisognerebbe avere fede e sfoderare speranze esagerate fin dalla terribile visita a San Siro, mercoledì prossimo. Bisognerebbe accontentarsi di aver salvato Oddo, Cesar e in particolare l'impagabile Peruzzi, nonostante i riaffiorati problemi al solito ginocchio destro che ne rendono difficile l'imminente presenza contro il Treviso. E' lui, l'Angelo della provvidenza, l'atleta cui appigliarsi, aspettando gli effetti del gioco targati Delio Rossi, un allenatore che potrebbe sublimare la coralità e scatenare anche i troppi anonimi che ha in dote nei vari reparti. Ma intanto cerchiamo prosaicamente di battere il Treviso, che appartiene certamente a quelli che stanno peggio. Poi, chissà…

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