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Decidono Nedved e Trezeguet nellaripresa. Ibrahimovic fa impazzire gli avversari ma non trova il gol

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Per vincerla, ha rinunciato alla Nazionale e ai Mondiali della prossima estate. E ieri contro il Bruges, tanto per far capire come stanno le cose, ha segnato su punizione il gol dell'1-0 che ha permesso alla Juve di inaugurare il suo cammino europeo con tre punti. Vittoria finale per 1-2 che avrebbe potuto essere più larga senza i miracoli di Stijnen, portiere paratutto: alla fine, comunque, tre punti dovevano essere e tre punti sono arrivati grazie anche al centesimo gol di Trezeguet con la maglia bianconera e nonostante il gol nel finale di Matondo. Capello schierava Blasi come esterno destro difensivo al posto degli infortunati Zebina e Pessotto: niente Balzaretti, allora, diventato papà nel corso della giornata della piccola Lucrezia e «premiato» con la tribuna. Juve subito ai mille all'ora, con Ibrahimovic, Trezeguet e Nedved immediatamente pericolosi. Il portiere Stijnen, in teoria numero dodici della truppa belga, diventava subito protagonista abbassando la saracinesca di fronte alle frecce scagliate da Nedved, Trezeguet e Zambrotta: un assedio in pratica, un tiro a segno quasi annunciato visto che la banda di Ceulemans non era accreditata di grandi possibilità. Altra squadra, insomma, rispetto a quella che nel 1978 eliminò la Signora in occasione della semifinale di Coppa Campioni: Balaban, la stellina dei padroni di casa terzi in classifica nel proprio campionato, non riusciva a trovare il giusto spazio e il tema non cambiava. Juve cattiva e aggressiva, ancora vicina al gol in mischia dopo una punizione di Ibra. Il Bruges, appena poteva, si appoggiava a destra sui guizzi del furetto di colore Yulu Matondo: con i ritmi un po' più bassi il Bruges reggeva, ma appena la velocità aumentava sembrava di assistere a una gara tra una fuoriserie e un'utilitaria. Senza passare in vantaggio, come era apparso inevitabile nel primo quarto d'ora, la Juve permetteva ai padroni di casa di prendere un minimo di coraggio: quando poi Abbiati andava a farfalle su un corner calciato da destra intorno alla mezzora, per poco non capitava il fattaccio. Fuoco di paglia, comunque: troppo ampio il divario tra le due squadre e infatti la Juve rischiava di passare poco dopo, quando Blasi imbeccava il piattone di Trezeguet che però finiva la sua corsa sul palo. Il duello del francese con Stijnen continuava di lì a poco, prima con una mezza girata al volo su cross del solito Blasi (più che discreto, nonostante giocasse fuori ruolo) e poi di testa. E siccome il calcio non è sport esatto, il punteggio del primo tempo dava ragione ai ragazzi di Ceulemens: 0-0 e tutti a riposare per dieci minuti. Ibra inaugurava la ripresa con un numero da brasiliano sulla fascia sinistra, ma poi calciava alto da buona posizione. Il pubblico chiamava Del Piero, lui si scaldava a bordo campo e Capello pensava al da farsi: i tre punti erano da prendere, con le buone o con le cattive, per iniziare al meglio il cammino verso Parigi e perché così voleva la giustizia del calcio. Intanto, però, il neo-entrato Blondel regalava sprint ai belgi e la partita risultava più equilibrata. Proprio in quel momento, arrivava però la zampata di Nedved, l'uomo per cui la Champions rappresenta un vero incubo: punizione dal limite e botta vincente (20'). Dieci minuti dopo, Trezeguet faceva 100 con un pallonetto e la pratica veniva finalmente chiusa, anche se una zuccata vincente di Matondo la rendeva viva fino alla fine e Vieira si faceva ingenuamente espellere.

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