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Rocchi chiede alla società di risolvere il problema del contratto prima del campionato

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Lo chiamano "bomber" ma lui fa spallucce. Personaggio discreto, Tommy, sguardo vispo e sorriso umile, di chi s'è costruito un sogno e ora lo vive rifuggendo i clamori. Era arrivato dall'Empoli con una valigia piena zeppa d'ambizioni, poi ha messo diciassette perle in cassaforte, costruendo la storia più bella della scorsa, tormentata stagione biancoceleste. Rocchi è diventato una delle espressioni più fulgide della Lazio che cerca il rilancio. Racconta e si racconta, ricorda e fissa i nuovi obiettivi, con quel contratto vagheggiato per un'estate intera e chiamato a coronare il traguardo più bello: rimanere laziale a vita. Con un cruccio: le parti sono lontane e l'accordo ancora non c'è. L'intesa scade a giugno 2007 e il bomber chiede un adeguamento rispetto ai 400 mila euro pattuiti nello scorso agosto ma con la promessa morale di rincontrarsi e di riparlarne. Presente e futuro nel Rocchi-pensiero. Il 3-0 di Marsiglia è già diventato un ricordo? «No, ci dispiace. Volevamo arrivare fino in fondo anche se sapevamo che sarebbe stata dura. Quando si perde così nettamente vuol dire che qualcosa non ha girato». Che Lazio sta nascendo? «C'è uno spirito diverso rispetto all'anno scorso. C'è la convinzione di fare bene. Sono cambiati i rapporti, mi piace questo nuovo clima». Dove potete arrivare? «È presto per dirlo, la società sta ancora lavorando sul mercato. Ogni valutazione dovrà essere fatta prima dell'inizio del campionato». Rossi che impressione le ha fatto? «Ottima. È un professionista esemplare, dà tutto sul campo e trasmette questa determinazione alla squadra. È meticoloso e preparato». Ha già fissato il suo obiettivo? «Fare meglio dell'anno scorso, fare anche un gol di più. Fissare un traguardo e inseguirlo ti aiuta, ti stimola. Certo sarà dura: però con i tredici gol in campionato ho migliorato quanto di bello fatto a Empoli. Spero di ripetermi». Magari si regala il Mondiale 2006. «No, quello lo guarderò in televisione...(sorride, ndr). È chiaro che la Nazionale rappresenta un punto d'arrivo, non ci rinuncio a prescindere. Al momento è la Lazio la mia Nazionale. Lo meritano i tifosi, impagabili». Le mancano i Filippini? «Un po' sì, li sento spesso. Hanno fatto bene con noi». Di Canio le ha già parlato di derby? «Lo sta facendo con i nuovi, come l'anno scorso con me. Quando uscirà il calendario cerchierà sicuramente la data in rosso. Per adesso ci rivediamo i Dvd e ci risentiamo i gol: che gioia». C'è qualche nuova scaramanzia? «Adesso si diverte a tagliare i capelli ai ragazzi, ci ha provato anche con me. Lo fa con la macchinetta, non va neanche tanto male. Il vino rosso? Quello a Roma, a casa sua». Come procede la trattativa per il rinnovo? «L'accordo ancora non c'è. Se queste sono le condizioni difficilmente troveremo l'intesa e mi dispiace. Vorrei risolvere il problema prima dell'inizio del campionato, mi aiuterebbe a giocare più sereno. Apprezzo lo sforzo della società che mi ha riscattato e ha puntato su di me, spero di firmare e rimanere alla Lazio a vita». Scruta l'orizzonte, biancoceleste. Un segno del destino proiettato nel domani. Bomber Rocchi ci spera.

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