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Ibra-Trezeguet La Juve già vola

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Le amichevoli della Juventus crescono di estate in estate, sia per la popolarità della squadra ma soprattutto per la fame di incassi, come d'altra parte è abitudine di ormai tutti gli altri club, «piccole» comprese. Un ritmo talmente serrato, quello delle amichevoli, da costringere Fabio Capello a dividere la squadra in due gruppi per dosarne meglio il minutaggio. Così a Biella lunedì scorso ha giocato una squadra e due giorni dopo a Timisoara, è scesa in campo un'altra, così come a Lisbona, sabato, sarà un'altra ancora. E dire che sono saltate ben due tournee, in Cina e America-Canada, altrimenti Capello avrebbe dovuto tracciare un altro programma ancora. In questo modo è davvero difficile valutare lo stato di forma del gruppo e ancor più il nuovo assetto tattico della squadra, anche perchè Capello, giustamente, passa da uno schieramento all'altro, per effettuare esperimenti che solo adesso si può permettere: soltanto tra una settimana, dopo i test di Lisbona e Pescara con la Roma, a soli dieci giorni dalla Supercoppa italiana con l'Inter. Due note sono tuttavia emerse con chiarezza, la grande potenzialità dell'attacco bianconero, peraltro prevedibile, e la fatica che fa ancora la difesa, soprattutto contro avversari veloci come i rumeni del Timisoara, nonostante la categoria inferiore, o addirittura quelli quasi dilettantistici della Biellese, C2. Tutto normale, ovviamente, per Capello, che ha deciso di caricare di lavoro il più possibile in estate la squadra, ben sapendo che quest'anno ci sarà ben poco tempo per allenarsi, considerati i fittissimi impegni infrasettimanali. Che i difensori siano particolarmente imballati, dunque, è un fatto normale e che davanti alla difesa ci siano due uomini chiave per arginare la costruzione della manovra avversaria, Vieira e Emerson, ancora a corto di preparazione è un particolare che rende ancora più sostanzioso l'alibi per Thuram e compagni. Non lascia dubbi invece l'attacco: potenza, fantasia, concretezza, varietà di soluzioni, Capello può davvero fregarsi le mani. Forse non sperava tanto nemmeno da Mutu, che sembra avviato in breve tempo a un ritorno ai tempi splendidi di Parma. Ibrahimovic si è fatto anche più «furbo», aumentando in concretezza, Trezeguet ce l'ha nel dna e l'ha tirata fuori in pieno, adesso che sta fisicamente molto bene e ha effettuato una preparazione vera, al contrario dello scorso anno; Del Piero non sfigura affatto nel gruppo, mostrandosi sempre giocatore di peso, come Nedved si conferma preziosissimo anche spostato dieci metri più indietro. E il bello deve ancora venire, perché quando Vieira ed Emerson avranno raggiunto il top della condizione, saranno ancora più incisivi i rifornimenti alle punte.

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